L?estratto della sentenza asserisce, infatti, che l?Agenzia delle Entrate, per una corretta determinazione della residenza fiscale, deve distinguere l?attività lavorativa dagli aspetti della vita personale. Questo significa che se un individuo lavora all'estero e si reca in Italia soltanto periodicamente, pur risiedendo nella sua casa di proprietà, la sua presenza sul territorio italiano non deve essere tassata. Per essere considerati dei residenti fiscali in un solo stato, bisogna possedere dei particolari requisiti, tra cui quello di non risiedere nel paese per più della metà dell'anno corrente.