Non è richiesta una particolare autorizzazione, licenza o permesso per aprire un catering, tuttavia è necessario seguire le indicazioni e le normative previste per le cucine dei ristoranti e le attività ristorative in generale. La documentazione cambia a seconda dei comuni, ad esempio avviare un'attività di catering a Milano richiederà documenti e requisiti differenti rispetto ad avviare la stessa a Roma. In ogni caso, esistono tuttavia dei tratti in comune, validi su tutto il territorio nazionale. In particolare, per avviare un catering è necessario denunciare l?inizio dell?attività e avere l?autorizzazione sanitaria da parte della ASL di riferimento. Quest'ultima deve essere richiesta all? Azienda Sanitaria Locale del luogo in cui si intende aprire il locale dove si devono preparare le pietanze. È decisamente molto importante essere in regola dal punto di vista sanitario, in quanto l?attività potrebbe essere soggetta a dei controlli che, in caso di esito negativo, potrebbero portare alla chiusura della stessa e al pagamento di pesanti sanzioni. Le norme indicate dall'Asl dovranno essere rispettate per tutta la durata dell'attività di catering. Di che norme si tratta? Fondamentalmente sono norme igieniche legate all'ambiente in cui vengono preparati e cucinati i prodotti, ma non solo: anche i mezzi di trasporto dovranno essere omologati secondo la normativa dell'ufficio Asl di riferimento. Per maggiori informazioni è bene recarsi direttamente all'Asl locale e consultare il manuale di igiene, detto HACCP. Quest'ultimo è molto importante, in quanto alle norme in esso contenute è necessario adeguare le attrezzature professionali, i contenitori dove il cibo viene conservato o servito, la loro pulizia e ogni altra indicazione utile a salvaguardare la sicurezza e salute delle persone.