Liberi professionisti: i pro e i contro
Introduzione
Il libero professionista è un individuo in grado di prestare un servizio specifico in cambio di un corrispettivo in denaro. Nella maggior parte dei casi, il libero professionista è iscritto ad un albo e lavora con partita IVA. Dall'idraulico al giornalista e ancora dal fotografo fino all'avvocato: questi sono solo alcuni esempi di libere professioni che è possibile praticare. Se da una parte questo regime di lavoro offre autonomia, dall'altra impone a chi si mette in proprio una certa dose di rischio. Proprio per tale ragione, nella presente guida, vi illustrerò i principali pro e contro dei liberi professionisti. Vediamo quindi come procedere.
Occorrente
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L'autonomia
Innanzitutto, fra i vantaggi di essere un libero professionista, c'è il fatto di godere di un'ampia autonomia nell'organizzazione degli impegni di lavoro. Molto spesso infatti, le figure professionali di questa categoria lavorano su appuntamento o, comunque, riescono a gestire il proprio tempo in modo più libero rispetto alla categoria dei commercianti o a quella dei dipendenti. Ovviamente, maggiore è il tempo impiegato nell'attività lavorativa, maggiori saranno i guadagni. Un altro pro decisamente importante da considerare, sono le ridotte spese d'impresa: spesso i liberi professionisti non hanno bisogno di un fondo commerciale, come nel caso di chi ha un negozio, ma solo di strumenti di lavoro più o meno costosi.
La formazione
Successivamente, da annoverare fra i fattori negativi, c'è invece il fatto che il libero professionista, in qualunque settore operi, ha alle spalle una formazione imprescindibile. Nel caso dell'idraulico ad esempio, questo dovrà aver maturato una certa esperienza e professionalità proprio in quell'ambito. Nel caso invece di professioni di natura intellettuale, come ad esempio l'avvocato, il giornalista o il geometra, questi avranno alle spalle non solo una formazione scolastica e pratica, ma anche l'onore di iscriversi all'apposito albo di competenza. In genere, l'iscrizione ad un albo comporta costi fino a mille euro.
Le tasse
Da considerare è poi l'onore della tassazione che in Italia è molto elevata. Esso infatti comprende: IRPEF, IRAP, contributi INPS e pagamento dell'IVA. E proprio riguardo all'IVA, è da precisare che in genere, i liberi professionisti, hanno l'incombenza di doverne anticipare una notevole somma a fronte di pochi prodotti acquisti. I liberi professionisti hanno perciò poche voci da detrarre, ma ricevono per questo, in fase di conguaglio dell'IVA, la somma a loro credito.
I rischi
Diventare il capo di sé stesso significa non avere alcuna garanzia di lavoro, il che implicherebbe non avere la garanzia di ottenere benefici economici. Tuttavia, vendere sé stesso dà più fiducia e sicurezza, poiché il cliente ha una comunicazione diretta con il venditore di beni o servizi, il che aumenta la qualità della risposta e riduce le possibilità di incomprensioni. Tuttavia, prima di scegliere di diventare un libero professionista, bisognerebbe considerare e analizzare una serie di fattori quali il luogo in cui lavorare e la necessità di assumere terze parti, come ad esempio un commercialista. Pertanto, è opportuno valutare attentamente tutti questi fattori, al fine di ridurre il più possibile i rischi collegati a questo tipo di attività.
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Consigli
- Informatevi bene sulle agevolazioni per giovani e sul regime dei minimi.