Le diverse forme di progressività delle imposte
Introduzione
Molto spesso quando trattiamo la materia tributaria abbiamo delle problematiche di comprensione. Questo perché purtroppo è molto tortuosa e ricca di diversi punti che risultano oscuri ai non addetti ai lavori. Lo scopo di questa guida è quello di chiarire al meglio alcune tematiche specifiche relative alle imposte. Infatti in questa guida vedremo brevemente le diverse forme di progressività delle imposte. Questo tema da certi punti di vista è abbastanza ostico, ma con un po' di impegno e concentrazione è possibile venirne a capo e comprendere i suoi meccanismi. Andiamo quindi a sviluppare questo argomento che sicuramente interessa molto tutti noi lettori.
Occorrente
- Documento contenente il regolamento della Costituzione
- Calcolatrice di precisione
Spesa
L'articolo 53 della Costituzione italiana prevede che " tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività". In base a questo l'ordinamento dovrebbe prediligere i tributi che incidono soprattutto su soggetti che possiedono un reddito molto elevato e che permettono, a chi non possiede molto denaro, di pagare una minore imposta o addirittura nulla. Esistono anche tributi proporzionali e regressivi. La progressività si applica alle imposte personali. La progressività può essere per detrazione o deduzione, per classi, per scaglioni, continua. Questi criteri possono essere modificati in via eccezionale ed attualmente è stata varata una proposta che mette in primo piano le disparità tra i diversi contribuenti. In quest'ottica si tende a diminuire la proporzione di contribuenti tenuti ad assolvere in modo maggiore al pagamento dei tributi.
Aliquota
Iniziamo con la progressività per detrazione o per deduzione. Le detrazioni riducono l'imposta, le deduzioni riducono invece la base imponibile. Dopo aver applicato le necessarie deduzioni e detrazioni, si ottiene per forza di cose l'imposta netta ( in taluni casi può essere nulla), quindi di conseguenza vi si applica l'aliquota corrispondente. Nella progressività per classi il reddito viene invece suddiviso in classi di reddito; ad ogni classe corrisponde un'aliquota costante, che cresce in proporzione all'aumentare della classe di appartenenza. L'aliquota corrispondente al reddito in esame viene applicata all'intera somma imponibile, a differenza della progressività per scaglioni, di cui ora parleremo. Anche in questo caso ci sono alcune eccezioni di cui tenere conto. Ad esempio, ultimamente si tende a suddividere il reddito in mini classi, poste all'interno delle classi stesse, formando una sottocategoria. Un altro esempio molto esauriente è il seguente: l'imposta istituita in Italia nel 1919 è salita fino ad arrivare al 50% in tutti i patrimoni che hanno superato la cifra di 100 milioni, con una leggera variazione per tutto quello che riguarda i patrimoni intermedi. Una volta raggiunto il punto massimo, l'aliquota resta costante e non subisce più variazioni di alcun tipo.
Progressività
Per terminare parliamo della progressività per scaglioni, il metodo solitamente applicato in Italia che prevede che il reddito venga suddiviso in classi. Ad ogni classe d'imponibile viene sempre assegnata un'aliquota, che si applica soltanto allo scaglione d'imponibile che rientra nella singola classe. L'imposta di questo tipo più conosciuta è l'IRPEF, ovvero l'imposta sul reddito delle persone fisiche. Se l'aliquota aumenta in misura continua in relazione all'aumentare della base imponibile, allora parliamo di progressività continua. Una volta che viene raggiunto un importo massimo, l'aliquota rimane costante. In questo caso per calcolare l'imposta è necessario applicare un algoritmo. Non è un metodo molto diffuso a causa della difficoltà di calcolo, tuttavia il risultato è sempre certo.
Guarda il video

Consigli
- In caso di dubbi è preferibile affidarsi ad un serio professionista