I lavoratori inviati all'estero dalla propria azienda, secondo un'ottica di globalizzazione costante delle attività imprenditoriali, godono di una totale protezione previdenziale, assistenziale e sanitaria. Come si deduce dalla giurisprudenza della Suprema Corte, infatti, il datore di lavoro ha l'obbligo nei confronti del proprio dipendente all'adozione di tutte le misure che risultino, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, necessarie a tutelare il lavoratore nell'insieme delle sue mansioni.