I principali servizi digitali con Spid
Introduzione
Che cosa si intende con la sigla SPID? Facciamo un po' di chiarezza: con tale sigla si è soliti indicare una moderna e pratica soluzione che permette di utilizzare i servizi digitali della Pubblica Amministrazione attraverso un Pin unico e univoco di identificazione, il quale risulta formato da username e password e che può essere usato da computer, tablet oppure smartphone. Qualora non si disponesse di uno SPID, lo si potrà richiedere ad uno dei diversi Identity Provider, attivati per la gestione delle varie procedure di identificazione. Vediamo dunque quali sono i principali servizi digitali ai quali si può accedere con Spid.
Abilitazione consulenti del lavoro
Il Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro ha da tempo messo a disposizione dei propri iscritti una procedura semplificata che consente un veloce rilascio dello SPID. Ciò avviene per mezzo di un Documento Unico di Identificazione (chiamato DUI) e che rappresenta l'unica tessera di iscrizione all?Ordine che possa risultare valida su tutto il territorio nazionale. Ottenere il proprio Spid non sarà affatto difficile: sarà semplicemente necessario scaricare e firmare in modalità digitale il contratto di rilascio delle credenziali di accesso al Sistema Pubblico di Identità Digitale. Ciò sarà possibile seguendo le istruzioni contenute all'interno di una guida. Tale documento è contenuto nella sezione "Hai bisogno di aiuto" della Piattaforma DUI, alla quale si potrà accedere dalla propria "Scrivania digitale".
Intermittenti
ll lavoro intermittente è caratterizzato dalle prestazioni a carattere discontinuo erogate dal lavoratore secondo le specifiche richieste dell?impresa. Dunque, in questi casi, il datore di lavoro è tenuto a comunicare attraverso la modalità di tipo telematico, ogni chiamata del lavoratore, secondo le modalità espresse nel decreto interministeriale del 27 marzo 2013 e della successiva circolare 27 giugno 2013, numero 27. Anche in questo caso, dunque, sarà necessario l'utilizzo dello Spid per accedere al servizio.
Riconoscimento qualifiche professionali
I cittadini degli Stati Membri dell'Unione Europa, tutti gli altri Paesi dello Spazio Economico Europeo (Islanda, Liechtenstein e Norvegia) e della Svizzera, hanno la capacità ed il diritto di svolgere una 'professione regolamentata' in Italia, ma solo dopo aver ottenuto il riconoscimento del proprio titolo o della propria qualifica professionale da parte delle Autorità competenti in questo specifico settore. Occorrerà dunque, anche in questo caso, essere provvisti del proprio identificativo Spid per accedere ai servizi sopra indicati.
Esonero 60 per mille
Come molti lettori di questa nostra guida sapranno, dal 3 maggio 2016 l?autocertificazione dell?esonero dagli obblighi riferibili al collocamento mirato previsto per gli tutti gli addetti impegnati in lavorazioni pericolose, dovrà avvenire per via telematica. L?esenzione dall?obbligo assuntivo, così come elencato nell?articolo 5, comma 3-bis della Legge n.68/1999, interessa i datori di lavoro che occupano dipendenti impiegati in attività per cui si rende obbligatorio il pagamento di un tasso del premio INAIL che risulti pari (oppure superiore) al 60 per 1000. Questa condizione deve essere obbligatoriamente dichiarata per mezzo di una autocertificazione di tipo datoriale. La si potrà dunque compilare online, accedendo al relativo servizio per mezzo dello Spid. Più nello specifico, muniti del proprio Spid, occorrerà accedere al Portale Servizi Lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Equalmonitor
A far data dal 14 marzo 2020, tutte le aziende che al 31 dicembre 2019 disponevano di più di 100 dipendenti, sono obbligate a compilare il cosiddetto rapporto Equalmonitor esclusivamente nella modalità telematica. Ciò si renderà possibile semplicemente accedendo all?applicativo ?Equalmonitor?, contenuto all'interno del portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. In questo caso, sarà appunto necessario utilizzare le credenziali Spid per accedere a ?Cliclavoro?. Tutto ciò permetterà alle aziende di inviare il rapporto, unitamente alla ricevuta rilasciata dal sistema, alle Rappresentanze Sindacali Aziendali, secondo quanto sancito dall'articolo 1, comma 6 del Decreto Ministeriale del 3 maggio 2018.