In genere le banche ma anche gli istituti finanziari privati, optano in modo autonomo per una percentuale che oscilla tra l'1 e il 3%, quindi dovendo accedere ad un mutuo devi scegliere tenendo conto anche che lo spread varia in relazione alla sua tipologia. Un mutuo ipotecario in tal caso può essere l'opzione giusta, tenendo conto che in genere questa tipologia ha un tasso di base decisamente inferiore rispetto a qualsiasi altra. Per fare un esempio di calcolo dello spread su un mutuo diciamo che gli interessi vengono calcolati annualmente, in relazione all'importo e alla sua durata, e poi moltiplicati per il tasso annuale nominale. Una formula esplicativa in questo caso è la seguente: Interessi = capitale prestato X il tasso annuo nominale X la durata del mutuo. Nello specifico il tasso annuo nominale indicato con la sigla TAN, non è altro che la somma dello spread con un indice di riferimento variabile in base al costo del denaro. Tra più diffusi vanno citati gli Eurirs quando si tratta di mutui a tasso fisso, mentre gli Euribor se sono a tasso variabile.