Cos'è e come funziona il contratto a progetto
Introduzione
La politica viene spesso ignorata da tanti italiani, perché ritengono futile esprimere il loro voto durante le elezioni comunali/regionali/nazionali. Questo avviene soprattutto per colpa dei numerosi scandali che accadono ormai da tanti anni in tutta la Penisola italiana. La mancanza di partecipazione degli individui alla vita politica del Paese comporta un problema di democrazia, fondata appunto sulla sovranità appartenente al popolo (articolo 1 della Costituzione). La classe dirigente al Governo prende le decisioni che riguardano la vita quotidiana degli italiani, come ad esempio la regolamentazione dei contratti lavorativi. Attualmente ci sono varie tipologie di contratto, ognuna con le proprie caratteristiche. Trovare oggi un'attività lavorativa risulta abbastanza difficile. Ecco perché tante società o molti datori di lavoro ricorrono ad un tipo di contratto particolare. Precisamente si tratta del contratto a progetto o co. Co. Pro., molto adoperato in Italia poiché estremamente vantaggioso per gli imprenditori. Lo stesso non può affermarsi per i dipendenti, visto che il contratto di collaborazione a progetto non prevede forme di stabilità. Negli ultimi anni, il Governo italiano ha comunque varato delle modifiche finalizzate a scoraggiare i datori di lavoro ad utilizzare tale forma contrattuale. Nei passaggi successivi di questo tutorial vediamo allora cos'è e come funziona il contratto a progetto.
Le informazioni da specificare nel contratto
La semplicità del contratto a progetto risiede nel fatto che i datori di lavoro risultano vincolati per un determinato lasso temporale. Tale forma contrattuale si fonda infatti sulla realizzazione di un progetto già stabilito. Di conseguenza viene assegnato un periodo di tempo limitato, entro il quale dovrà venire terminato il programma lavorativo prefissato. Ultimato il progetto, il contratto di lavoro scade ed il lavoratore si ritrova senza più un'attività lavorativa. Quando viene stipulato un co. Co. Pro., è necessario descrivere una serie di informazioni. Precisamente occorre indicare la tipologia di lavoro, la sua durata, il valore del progetto assegnato, la modalità di pagamento ed ogni misura riferita alla sicurezza nel posto di lavoro.
I mesi di gravidanza ed il jobs act
A questo punto bisogna esplicitare che i mesi riguardanti la gravidanza rappresentano un fattore disciplinato in modo tale da non arrecare danni alla lavoratrice. Durante tale periodo di gestazione, gli accordi contrattuali vengono interrotti e conseguentemente prorogati di 180 giorni. Per favorire l'integrazione a tempo indeterminato nei confronti dei lavoratori più giovani, l'ultimo Governo Renzi ha previsto il Jobs Act. Precisamente si tratta di un insieme di emendamenti studiati per concretare una riforma del lavoro. Quest'ultima prevede vari cambiamenti sul regime contributivo ed ha una duplice finalità. La prima consiste nella riduzione del famoso articolo 18, mentre la seconda riguarda l'incentivazione delle società ad integrare i giovani a tempo indeterminato.
Le ferie, la malattia e l'indennità di ricovero ospedaliero
Come già indicato nella parte introduttiva, il contratto a progetto sfavorisce purtroppo il lavoratore. Questo perché il co. Co. Pro. Non garantisce la sicurezza del posto di lavoro. Assumendo personale tramite questa forma contrattuale non vengono inoltre retribuiti i periodi di ferie e le giornate di malattia. L'assenza per ragioni di benessere fisico supera i 30 giorni o risulta maggiore ad un sesto della durata complessiva dell'accordo lavorativo, fissata al momento della stipulazione? Il datore di lavoro ha l'opportunità di provvedere al recesso del contratto a progetto. È necessario specificare che, soltanto in caso di ricovero ospedaliero, al lavoratore viene riconosciuta un'indennità. Per riceverla effettivamente, occorre però versare un contributo addizionale dello 0,5%.
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