Introduzione
Nella sfortunata occasione in cui possa capitare di doversi rivolgere a un avvocato per una causa civile, il legale metterà al corrente il cliente della propria parcella, che potrebbe includere anche il contributo unificato per poter iscrivere la causa. Nello specifico, il contributo unificato è una tassa che bisogna pagare per l'iscrizione a ruolo delle cause civili e amministrative. Per "iscrizione a ruolo" si intende il momento in cui ha inizio il procedimento, ovvero quando il fascicolo contenente la causa viene depositato nella cancelleria del Tribunale, Giudice di Pace o T. A. R. E, se per qualunque motivo mancasse la ricevuta di pagamento del contributo, il cancellerie non potrebbe iscrivere la causa a ruolo e, di conseguenza, non verrebbe fissata una prima udienza. In poche parole: purtroppo è l'ennesimo orpello da pagare. Vediamo però cos'è e come funziona nel dettaglio.
Occorrente
- Ricevuta pagamento contributo unificato
Il contributo unificato è dovuto quasi sempre con alcuni eccezioni, vedremo poi quali, e può essere pagato dall'avvocato per conto del cliente o anche semplicemente nelle tabaccherie abilitate dove, dopo il pagamento, verrà rilasciata una ricevuta di color arancione che andrà successivamente applicata al fascicolo della causa per dimostrare l'avvenuto pagamento della tassa. L'importo della c. U. È variabile in base al tipo di causa in oggetto.
Generalmente per il processo amministrativo, vale a dire per i ricorsi al T. A. R., il contributo è decisamente oneroso, va da ? 300,00 a ?6.000. Per il processo tributario il c. U. Passa da ? 30,00 (per cause di valore fino ad ? 2.582,28) ad ? 1.500,00 (per cause superiori ai ? 200.000). Anche nel processo civile il c. U. Va da ? 37,00 ad ? 1.466,00 a cui poi va aggiunta una marca da bollo di euro 8,00. Sono esenti dal conto unificato i procedimenti riguardanti la prole, procedimenti di opposizione e cautelari in materia di assegni di mantenimento prole, procedimenti di interdizione ed inabilitazione, procedimenti relativi ai minori, agli interdetti e agli inabilitati e procedimenti di rettificazione di stato civile.
Possono essere esenti anche le controversie individuali di lavoro, e di previdenza, per soggetti titolari di un reddito IRPEF inferiore ad ? 31.884,48. Occorre anche ricordare che per soggetti che rientrano in fascia di reddito inferiore a 10,600 ? annui, secondo la più recente dichiarazione dei redditi, è possibile richiedere l'esenzione del pagamento in ogni caso il contributo unificato, ed è anche possibile richiedere l'esenzione dal pagamento delle competenze legali del proprio avvocato in quanto, su richiesta, verranno pagate dallo Stato.
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Consigli
- Richiedere l'esenzione, quando possibile, in base alla propria situazione reddituale