Contratto di lavoro intermittente o a chiamata: come funziona
Introduzione
Alcune aziende ed enti privati si avvalgono di lavoratori con contratto di lavoro intermittente o a chiamata in occasione di eventi speciali. A volte, in determinate occasioni e orari, quando l'attività ha bisogno di personale in più, si rivolge ad alcune agenzie di lavoro interinale o al collocamento della Provincia. I dipendenti a contratto di lavoro o a chiamata rimangono in attesa fino a quando non vengono chiamati a lavorare. Le loro esigenze variano notevolmente a seconda della natura della prestazione e piuttosto che pagare le spese per l'assunzione del personale, quando non sono necessarie, molti datori di lavoro preferiscono prolungare l' orario di lavoro. Ci sono delle normative e un regolamento in cui si contemplano gli obblighi e i vincoli che ha l'azienda e il lavoratore che deve essere comunque tutelato anche in caso di malattia o di infortunio. In questa guida, ci occuperemo di spiegarvi come funziona esattamente il contratto di lavoro intermittente o a chiamata.
Occorrente
- Contratto di lavoro
Rapporto di lavoro subordinato
Il presupposto indispensabile del lavoro intermittente o a chiamata è che si tratta di un rapporto di lavoro subordinato, mentre sono le parti a stabilire che il lavoratore si presenti in giorni fissi e determinati, o solamente nel caso in cui venga chiamato dal datore di lavoro. Nel caso in cui si scelga che il dipendente debba presentarsi soltanto dietro specifica richiesta, le parti possono stabilire che venga corrisposta anche un'indennità di chiamata. Si tratta di una retribuzione oraria di importo minimo che spetta al lavoratore, dal momento che si rende reperibile e lo stesso dev'essere pronto per essere convocato e rivestire il ruolo che necessita all'azienda.
Limiti di età
Non possono accedere a questa tipologia di contratto le pubbliche amministrazioni e tutti i datori di lavoro che abbiano effettuato licenziamenti negli ultimi sei mesi o i cui dipendenti si trovino in cassa integrazione. I lavoratori, per poter usufruire di questo contratto devono rispettare alcuni requisiti: innanzitutto è necessario che abbiamo meno di 25 anni di età e devono essere disoccupati, oppure devono avere più di 45 anni, ma possono anche essere pensionati.
Numero di ore e modalità
Il contratto viene stilato tra datore di lavoro e dipendente e in esso devono comparire chiaramente le indicazioni relative alla tempistica e alla modalità di chiamata: è quindi indispensabile indicare se il lavoro deve essere svolto in un periodo determinato o se ci si limita alla chiamata nei momenti di necessità. Non deve mancare l'indicazione relativa al numero di ore giornaliere (settimanali o mensili) e se si decide di corrispondere l'indennità di disponibilità. Va specificato anche il trattamento economico, che prevede una cifra minima lorda all'ora.
Limiti del lavoro intermittente
Se il lavoratore accetta di lavorare soltanto dietro chiamata non può rifiutarsi al momento dell'appello e il datore può considerare risolto il contratto qualora egli non accetti. Per quel che riguarda l'indennità di chiamata, invece, il lavoratore può scegliere se versare dei contributi volontari calcolati sul suo importo. Chiaramente questo tipo di lavoro ha i suoi limiti e i suoi vantaggi. Il contratto di lavoro intermittente, è ammesso per ciascun lavoratore per un periodo complessivo non superiore alle 400 giornate di lavoro effettivo. Dopo questo limite l'azienda è costretta ad assumere il lavoratore. I vantaggi sono soprattutto per l'azienda che contiene i costi e che si avvale di questo tipo di lavoro. Per il lavoratore c'è solo l'instabilità e la precarietà ma anche dei fondamentali diritti. Con il lavoro a chiamata intermittente il lavoratore ha diritto, infatti, anche alla maternità, all'indennità di disoccupazione ed eventuali assegni per il nucleo familiare.
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Consigli
- Questa tipologia di contratto non è valido per i lavoratori della pubblica amministrazione.