Contratti di lavoro: differenze tra categoria, qualifica e mansione
Introduzione
In Italia ogni rapporto tra datore di lavoro e dipendente è regolato da un contratto. Indipendentemente dalla forma che ha questo contratto (a tempo determinato o indeterminato), al suo interno si trova sempre una classificazione del lavoratore. Dare una classificazione al lavoratore dipendente serve a chiarire quali siano i suoi compiti, e di conseguenza i suoi diritti e doveri, e a stabilirne anche il ruolo gerarchico. Infine, è utile per decidere il livello della retribuzione che gli spetta. Ci sono tre diversi termini che servono, nel complesso, a definire la classificazione di un lavoratore: categoria, qualifica e mansione. Ecco quali sono le differenze tra categoria, qualifica e mansione all'interno dei contratti di lavoro. Oggi, in questa guida vedremo come trovare contratti di lavoro o meglio spiegheremo e daremo tutte le informazioni principali al riguardo delle differenze tra categoria, qualifica e mansione. Vediamo quindi, di seguito come fare o meglio come apprendere queste prima informazioni.
Il contratto
Il "contratto" è un documento con valore legale che sancisce il rapporto intercorrente tra un'azienda e i suoi dipendenti, che vengono regolarmente assunti. Questo rapporto subordinato è composto da diritti e doveri, che il contratto riporta in forma scritta in modo che siano inequivocabili e non possano mai essere messi in discussione. Il contratto riporta al suo interno tutti i dati personali delle due parti coinvolte, ovvero dell'azienda che assume e del lavoratore che viene assunto, e poi determina in modo chiaro quali sono i compiti che ci si aspetta che il lavoratore svolga nell'arco di tempo previsto dal contratto. Come abbiamo già detto, la prima cosa da sapere quando si entra a far parte nel mondo lavorativo è il contratto. Il contratto è molto famoso ma soprattutto deve essere ben studiato da coloro che sono inesperti e quindi alle prime armi. Infatti, ci sono moltissimi tipi di contratti che vengono stabiliti dalla legge e che ogni azienda o che ogni lavoratore e che ogni datore di lavoro deve rispettare. Noi consigliamo sempre di leggere attentamente il contratto anche per vedere cosa ci sia scritto all'interno visto che voi una volta firmato tendete ad accettare tutto lo scritto che c'era nel contratto.
L'inquadramento
Nello specifico si parla di "inquadramento" di un lavoratore quando si vuole intendere l'insieme di criteri che vengono adottati per determinare l'esatta posizione lavorativa che un dipendente avrà in seno all'azienda nel quale esso viene assunto. L'inquadramento viene dato da tre fattori combinati tra di loro: categoria, qualifica e mansione. La categoria di un lavoratore viene definita dai contratti collettivi nazionali (CCNL) e quindi ai sensi della legge italiana. Le categorie previste sono: quadro, impiegato, operaio o dirigente. Ad ogni diversa qualifica corrisponde un diverso livello di retribuzione. L'inquadramento o chiamata anche messa a posto è una specie di qualifica che tende a far capire al lavoratore che sta per iniziare il periodo ufficiale di lavoro e che non è più in un periodo di prova. Ovviamente l'inquadramento deve essere fatto dopo un periodo di prova di come abbiamo già parlato.
La qualifica
Anche la qualifica di un lavoratore viene determinata all'interno dei contratti collettivi, e viene data dall'insieme delle mansioni complessive che un lavoratore verrà chiamato a svolgere. Quindi si parla di una specifica professionale che viene riconosciuta ai sensi di legge e che identifica in modo inequivocabile la professionalità del lavoratore. Le mansioni, infine, sono nel concreto le prestazioni professionali che ci si aspetta che il lavoratore eroghi in base a quanto stipulato nel contratto. Per ultimo abbiamo la qualifica di un lavoratore o meglio il grado che assume il lavoratore all'interno di un'azienda o all'interno della vita lavorativa. Infatti, più sei esperto quindi tendi ad avere un bagaglio culturale su quel lavoro più tendi ad avanzare di qualifica fine ad arrivare a prendere una qualifica maggiore e massima.