Consigli per pianificare la tua pensione
Introduzione
In Italia, il sistema previdenziale prevede che sia un lavoratore dipendente che un lavoratore autonomo, raggiunti un certo limite di età e alcuni requisiti fondamentali, come il numero minimo di anni lavorati e un certo ammontare di contributi versati, possa ricevere la pensione, vale a dire una rendita permanente in denaro che permetta di trascorre in sicurezza economica la terza età. È quindi necessario programmare questa sicurezza con attenzione e già con una certa lungimiranza, trattandosi di una fase importantissima della vita. Ecco qualche importante informazione e alcuni consigli per pianificare la tua pensione.
Previdenza obbligatoria
Se lavori in Italia, risulti già iscritto alla previdenza obbligatoria. Gli enti preposti a questo scopo, l'Inps e le altre casse professionali, ti erogheranno, una volta raggiunti i requisiti minimi, una quota in denaro, solitamente mensile, maturata grazie alla tua carriera lavorativa. Questo versamento può variare a seconda che si tratti dei una pensione di vecchiaia o di una pensione anticipata, e viene sempre calcolata in base agli anni lavorati e ai contributi versati.
Programmazione del futuro
Se si teme che la pensione obbligatoria non sia sufficiente, è possibile pianificare un'accantonamento previdenziale integrativo o calcolare fin da subito quali e quanti contributi versare in modo che questa sia più cospicua. Ideale per una buona pianificazione della pensione, sarebbe aver ben chiaro quale potrebbe essere un buon livello di reddito per assicurare a te stesso e alla tua famiglia una vita soddisfacente. Naturalmente nessuno ha la palla di cristallo per prevedere il futuro, ma non è del tutto impossibile far un quadro generale di come vorremmo trascorrere la nostra anzianità.
Calcolo del fabbisogno futuro
Per provare a calcolare quale sarà il tuo "fabbisogno" dopo che avremo raggiunto l'età pensionabile, devi intanto conoscere quale sarà la tua pensione di base erogata dall'Inps, Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Puoi scoprirlo rivolgendoti agli sportelli di un patronato, di un CAF (Centro di assistenza Sociale) o direttamente. O ancora meglio, se sei un lavoratore iscritto INPS, sul sito web cliccando sulla pagina "La mia Pensione". Una volta, previsto a grandi linee, quali potrebbe essere le tue fonti di reddito in futuro, potrai decidere se pianificare una pensione complementare o meno.
Fondo pensione
La previdenza complementare è un ottimo mezzo per integrare la tua pensione, qualora si abbia la possibilità di risparmio o si ambisca a uno stile di vita un po' più alto di quello che la pensione Inps ti possa permettere. L'ammontare di questa rendita integrativa varierà in base alla durata, alla continuità dei versamenti e alla somma che deciderai di destinare a questo scopo. Puoi scegliere di aderire, dopo esserti informato su costi e modalità, a un fondo pensione, val a dire un piano di accantonamento collettivo, spesso messo a disposizione dal datore di lavoro o dall'azienda per cui lavori.
Accantonamento TFR
Un altro modo per integrare la tua pensione è quello di destinare il tuo futuro TFR (Trattamento di Fine Rapporto), più comunemente chiamato "liquidazione", al fondo di previdenza complementare dell'azienda di cui sei dipendente. Ad oggi, questa procedura, avviene in automatico. Nel settore privato, salvo diversa disposizione del lavoratore entro sei mesi dall'assunzione, il TFR finisce nel fondo pensione dell'azienda, se esiste e previsto dal contratto collettivo di lavoro. Ove questa prerogativa viene meno, verrà versato nel Fondo Inps, sempre con l'obiettivo di integrare li tuo reddito previdenziale. In qualsiasi momento, potrai comunque fare richiesta di disporre il tuo TFR diversamente.