Come valutare la rischiosità di un investimento
Introduzione
Qualsiasi tipo di investimento è motivato dalla speranza di un guadagno finanziario, ma tuttavia implica necessariamente la considerazione del fattore rischio. Per l'investitore, quest?ultimo rappresenta la possibilità di subire in un dato momento la perdita di parte o di tutto il suo capitale. Per evitare ciò, è necessario analizzare a fondo il mercato in cui si investe, ed adottare le giuste strategie per ridurre ai minimi termini il suddetto rischio di perdite del portafoglio. In riferimento a ciò, ecco una guida con alcuni consigli su come valutare la rischiosità di un investimento.
Leggere il grafico della volatilità
In teoria più si investe denaro e maggiore è il rischio, che però in proporzione offre potenziali possibilità di generare guadagni. In pratica, l'investitore dovrà valutare la performance di un fondo sia esso un titolo azionario, un bene o una valuta, ma anche verificare che il fondo stesso corrisponda al proprio profilo di rischio. Per valutare la rischiosità di un investimento ci sono alcuni fattori strategici a cui riferirsi. Il primo è senza alcun dubbio la cosiddetta volatilità storica, ovvero la lettura di un grafico che basato su un determinato lasso di tempo può indicare la tendenza al rialzo o al ribasso. Questo è sicuramente l?indicatore che viene maggiormente usato nel settore finanziario, e misura la dispersione dei prezzi di un bene rispetto alla media in un determinato periodo. In definitiva si può asserire che quanto più una risorsa è volatile, maggiore è il livello di rischio in cui si incorre.
Calcolare il coefficiente Beta
Per capire meglio l?andamento di un titolo o di una coppia di valute su cui si intende misurare la volatilità, il calcolo va effettuato su diversi periodi (1 anno, 3 anni, 5 anni o anche 10 anni) a seconda delle informazioni disponibili e a condizione che sul fondo si adotti la medesima strategia. A questo punto facciamo un secondo esempio di valutazione della rischiosità di un investimento; infatti, oltre la suddetta volatilità, un altro ottimo modo è di guardare la massima perdita di un titolo in particolare quella subita negli anni in cui il mercato finanziario globale ha riscontrato problemi, ovvero nel quadriennio 2008/2011. In questo caso la valutazione consiste nel cercare ad esempio la sensibilità del fondo alle fluttuazioni del mercato con il coefficiente Beta. Un fondo con un Beta superiore a 1 tenderà a crescere più del mercato rialzista, ma anche a essere meno resiliente durante la fase ribassista. Per fare un esempio in merito, un fondo con un Beta di 0,8 aumenterà (o diminuirà) dell'8% se il mercato sale (o scende) del 10%. Un fondo con un Beta di 1,2 aumenterà del 12% se il mercato sale del 10% e al contrario se la tendenza è verso il basso.
Determinare il valore del tracking error
Infine in termini di valutazione del fattore rischio di un investimento parliamo dei titoli indicizzati. Un fondo con queste caratteristiche, in cui l?obiettivo è di ottimizzare la performance di un determinato indice del mercato azionario e la cui gestione è vincolata al cosiddetto benchmark, consiste da parte dell'investitore nel determinare il valore del "tracking error", che è la risultante standard della performance relativa al fondo rispetto al suo indice. A margine di questa guida su come valutare la rischiosità di un investimento, è importante sottolineare che come del resto fanno i trader professionali, è opportuno diversificare il portafoglio investendo lo stesso importo ma su più titoli, in modo che le eventuali perdite di uno al ribasso vengono compensate da un altro che invece ha avuto un andamento al rialzo.