Come tutelarsi se il proprietario non registra il contratto di affitto
Introduzione
Molti sono coloro che offrono un canone d'affitto minore, appunto per convincere l'affittuario ad accettare il compromesso. A tale proposito è bene sapere che c'è chi, addirittura, non fa firmare alcun accordo e chi, invece, fa firmare al proprio inquilino un contratto senza effettuare la registrazione dello stesso, con la conseguenza che esso non ha comunque valore legale. Purtroppo oggi i cosiddetti "contratti di locazione in nero ", cioè quei contratti di locazione che restano come scrittura privata tra le parti e non vengono registrati alle agenzie delle entrate o che vengono registrati, ma dichiarando un canone di locazione inferiore a quello realmente percepito per evadere il fisco, sono una realtà sempre più crescente in tutta l'Italia. Vediamo quindi insieme come bisogna comportasi e soprattutto qual è il modo migliore di tutelarsi nel caso in cui il proprietario dell'appartamento in cui vivete non registra il contratto di affitto.
Possedere la dichiarazione
È bene precisare, innanzitutto, che risulta ovvio che la mancata registrazione del contratto di locazione, o la registrazione di un contratto con dichiarazioni false, costituisce un danno non solo per il fisco che non percepisce le tasse dovute, ma per lo stesso inquilino, che non avendo la dichiarazione dell'importo che realmente paga come affitto, non può detrarre alcuna spessa dalla sua dichiarazione dei redditi.
Presentare la denuncia
Qualora sia in possesso di tali dati, l'inquilino dovrà presentare all'agenzia delle entrate una denuncia in doppio originale e l'apposito modello 69, contenenti i dati dell'immobile, i propri dati anagrafici, quelli del proprietario e, ovviamente, l'importo del canone, oltre naturalmente a presentare la ricevuta di pagamento della tassa di iscrizione. Ricordiamo, però, che qualora l'inquilino denunciasse che, per esempio, questa mancata registrazione del contratto di locazione dura da almeno due anni, le sanzioni dovute saranno a carico dell'inquilino stesso, salvo poi rivalersi nei confronti del proprietario. Per concludere, possiamo dire che la registrazione è una procedura semplice da effettuare ed è necessaria perché costituisce un atto con valore legale.
Effettuare la registrazione
Oggi, però, attraverso una espressa disposizione contenuta nel decreto legislativo numero 23 del 2011, l'inquilino può reagire a questa situazione, occupandosi egli stesso di effettuare la registrazione del contratto di locazione. Ovviamente, per poter eseguire questa procedura nella maniera corretta è necessario essere in possesso dei dati catastali dell'immobile e dei dati anagrafici del proprietario.
Inviare la documentazione
In molte occasioni, abbiamo sentito parlare di inquilini che abbandonano le loro domande di permesso di miglioramento presso l'ufficio di gestione del padrone di casa. Questo riguarda la firma da parte del proprietario prima di registrare o inviare tutto al dipartimento di costruzione. Tuttavia, sebbene il proprietario debba rivedere e approvare in modo definitivo la forma e il contenuto di questi documenti prima che l'inquilino registri o li archivi (poiché molte volte l'inquilino o il suo appaltatore li ha archiviati in modo errato), il proprietario non deve assolutamente firmare questi documenti. Se il proprietario firma il NOC del locatario o la domanda di autorizzazione come "proprietario", in tal modo, potrebbe dare agli appaltatori dell'inquilino e ad altri subappaltatori e fornitori di livello inferiore l'impressione involontaria che il proprietario abbia ordinato il lavoro ed è quindi responsabile del pagamento stesso.