Come trattare in contabilità gli oneri per ferie maturate
Introduzione
In questa guida, passo dopo passo, darò tutte le indicazioni su come trattare al meglio in contabilità gli oneri per ferie maturate. Proprio tra i vari oneri positivi per il lavoratore dipendente, il trattamento più vantaggioso è senza ombra di dubbio legato ai giorni di ferie retribuiti per un determinato periodo di tempo di lavoro. L'obiettivo di questa guida dunque è di trattare una corretta contabilità, di modo da utilizzare il trattamento in questione per le ferie maturate alla fine di un certo esercizio ma che ancora non godute alla medesima data. La procedura non è particolarmente complicata, ma richiede comunque un po' di tempo.
La maturazione dei giorni di ferie
C'è da dire prima di tutto che la retribuzione durante il periodo feriale rappresenta senz'altro una componente della retribuzione indiretta ed è prevista da alcune disposizioni contrattuali e di legge. Proprio per questo motivo l'importo che si dovrà destinare a tale scopo si accantonerà esclusivamente per competenza. La maturazione avviene in proporzione al tempo, visto e considerato che i giorni di ferie sono commisurati a quello che è il periodo di lavoro prestato. Si parla, quindi, di "n" giorni su base annua e la proporzione rimarrà valida su base infrannuale.
Le eventuali scritture di assestamento
In taluni casi, si renderanno indispensabili eventuali scritture di assestamento dei saldi contabili. Il primo caso si verifica quando l'impresa ed i dipendenti concordano riguardo al rinvio della fruizione del diritto feriale, totale o in parte, all'esercizio successivo di maturazione. Nella maggior parte dei casi, le motivazioni possono essere di carattere personale, ma possono essere anche legate a motivi organizzativi inerenti all'impresa. Un secondo caso riguarda invece il fatto che vi sia una mancata coincidenza fra la maturazione del diritto feriale e l'arco temporale che va a definire l'esercizio sociale.
L'utilizzo dell'intero periodo feriale entro il 31 dicembre
Nel caso in cui i dipendenti dell'impresa abbiano utilizzato l'intero periodo feriale di spettanza entro e non oltre il 31 dicembre di un determinato anno, allora non sorgerebbero problemi di competenza economica. Quindi, una corretta attribuzione in bilancio di questo tipo di costi, sarebbe una procedura piuttosto agevole, visto che non si renderebbero necessarie in questo caso le scritture di assestamento citate nel precedente passaggio.
Le ferie non usufruite
Parlando ora delle ferie non usufruite, va rilevato che queste ultime rientrano senza dubbio nella retribuzione. Dovranno quindi essere assolutamente classificate nel bilancio, esattamente nel conto economico alla voce inerente ai costi per salari e stipendi, mentre il debito si dovrà inserire semplicemente nel passivo dello stato patrimoniale fra i vari debiti.
Le scritture contabili inerenti alle ferie non usufruite
Tanto per fare degli esempi pratici, supponendo che in un determinato anno i dipendenti di alcuni reparti produttivi non abbiano usufruito nel corso dell'anno di un certo periodo di ferie che gli spettavano, con un ammontare pari a 10 mila euro e che i relativi contributi a carico dell'impresa siano pari a 4 mila euro, bisogna rilevare che nell'esercizio successivo si possono verificare ben due situazioni. Nella prima il dipendente beneficerà delle ferie non godute l'anno precedente. In tal caso, il costo inerente alle ferie non godute l'anno precedente risulterà essere già contabilizzato nel conto Debiti verso dipendenti. Sarà quindi indispensabile provvedere a stornare la quota di ferie godute avente come contropartita l'uscita finanziaria. Nella seconda situazione, il dipendente decide di non beneficiare delle ferie maturate l'anno precedente e l'impresa decide così di liquidarle. In tal caso, il conto Debiti verso dipendenti diminuisce con contropartita l'uscita finanziaria e tutti i debiti verso gli enti previdenziali.
Le scritture contabili inerenti alle ferie già utilizzate
C'è poi una situazione particolare, nella quale può succedere che il dipendente non usufruisca affatto delle ferie non liquidate, oppure che il personale invece, abbia già utilizzato le ferie che matureranno in futuro. Tanto per fare un esempio, se l'importo delle ferie già utilizzate fosse di 3500 euro (contributi pari a euro 800), la scrittura che si dovrà riportare in partita doppia sarà esattamente Risconti attivi a Diversi per 4300 euro. Alla voce Diversi si dovranno inserire i salari e gli stipendi per 3500 euro, nonché gli oneri sociali per 800 euro. Sia nel caso in cui il dipendente non abbia utilizzato le ferie non liquidate, sia nel caso in cui siano state utilizzate ferie che matureranno in futuro, ci saranno degli storni da effettuare, che anche se sostenuti anticipatamente, saranno di esclusiva competenza dell'esercizio successivo.
Le ferie non usufruite in caso di cessazione del rapporto di lavoro
Può verificarsi in cui il dipendente cessi il rapporto di lavoro con l'impresa per qualsiasi motivo nell'esercizio successivo e non abbia usufruito delle ferie per quel che riguarda l'esercizio precedente. In questo caso, l'impresa provvederà a pagare la relativa indennità al dipendente.