Come trattare in contabilità l'affitto d'azienda
Introduzione
L'aumento della competitività e la metamorfosi del mercato verso una forma che ha al proprio centro sempre più la specializzazione in determinate mansioni porta le imprese a doversi di continuo rivisitare, rimanendo in costante trasformazione e necessitando di profili dirigenziali che conoscano i dettagli di tutto gli ambienti che attecchiscono alla propria azienda. Per tale motivo, spesso e volentieri, con una molto più alta frequenza negli ultimi anni, stiamo assistendo alla pratica della cessione in affitto di alcuni rami dell'azienda, se non di questa nella sua totalità. Passiamo infatti dalle situazioni in cui ci cede, per esempio, la gestione dei contratti assicurativi ad un'impresa che si occupa solamente di quello, alle situazioni in cui l'intera azienda viene ceduta in affitto, con il proprietario che si accontenta allora solamente di ricevere i canoni di locazione scontati dei costi ad esso competenti. Proprio questo è il tema su cui oggi concentriamo la nostra guida su come trattare in contabilità l'affitto d'azienda. Buona lettura!
Riferimenti normativi
La possibilità di stipulare un contratto di affitto che ha per oggetto l?azienda è prevista dall?articolo numero 2562 del nostro Codice Civile. In questo articolo viene precisato che sono applicate le stesse regole che sono inserite nell'articolo numero 2561; esse infatti sono riferite all'usufrutto dell'azienda. Tenendo presente dunque tali disposizioni, l?affittuario dell?azienda può gestire tranquillamente questa situazione, ma non può eseguire modifiche sulla destinazione; deve quindi conservare l?efficacia dell?organizzazione, degli impianti e delle normali dotazioni di scorte.
Aspetto contabile della pratica
Abbiamo nei confronti di questa forma contrattuale molti aspetti a cui dobbiamo prestare attenzione; essi riguardano il campo fiscale, civilistico e contabile. Per ciò che concerne l'aspetto contabile il contratto di affitto d?azienda non dà nessuna possibilità di un trasferimento di beni; l?affittuario non deve iscrivere nel suo stato patrimoniale quello che riceve e l?affittante non può eliminare i beni oggetto del contratto dalla contabilità. Questo contratto deve essere, però, rilevato all'interno del sistema dei conti d?ordine.
Registrazione contabile
Per le valutazioni bisogna calcolare non solo le variazioni contabili, ma anche i plusvalori latenti. Infatti, un comma dell'art. 2562 stabilisce che la differenza esistente tra le consistenze d?inventario tra l'inizio e la conclusione dell?usufrutto venga regolata in danaro. Questa pratica deve tener conto dei valori correnti al termine dell?usufrutto. Possiamo affermare che in base al confronto che si esegue tra il ?saldo? e il differenziale tra i valori contabili si determina contabilmente una sopravvenienza attiva oppure passiva che è a carico dell'affittante e una sopravvenienza passiva a carico dell?affittuario.