Come stipulare una convenzione
Introduzione
Le Università e gli Enti pubblici di ricerca hanno la possibilità di stipulare dei contratti o convenzioni con altri soggetti, privati, con l'obiettivo di migliorare le attività didattiche o di offrire servizi di consulenza. A tal proposito, le convenzioni sono degli accordi-quadro, con i quali le parti esprimono la volontà di voler appunto collaborare, seguendo delle linee guida puntualmente stabilite, in determinate aree d'attività ed in maniera continuativa, perseguendo un'integrazione che possa giovare a tutti i partecipanti. Per sapere se può essere una mossa interessante per una singola impresa, quella della stipula di una convenzione, è fondamentale avere le idee chiare su come stipulare tale accordo.
Occorrente
- Contratto
- Compravendita
- Computer
- Connessione Internet
Pubblicizzare un'attività
Un buon riferimento normativo è l'art. 66 del D. P. R 328/80, ma in prima battuta è necessario sapere che stipulare una convenzione può essere un buon modo per pubblicizzare la propria attività (ad esempio offrendo dei servizi gratuiti per le persone che usufruiscono di un servizio presso un determinato ente). Ci sono tre modi differenti per porre in essere una convenzione e a ciascuno di questi è associato un grado di efficacia differente.
Scegliere l'Ente
Il primo approccio è quello di scegliere l'Ente con cui collaborare e contattare telefonicamente la struttura, per poi richiedere un appuntamento, proponendo lo scambio di servizi, che poi saranno pubblicizzati presso i clienti o i dipendenti dell'Ente tramite brochure o volantini. Questo tipo di metodo propone un sistema passivo, vale a dire quello di proporsi informalmente all'Ente e sperare in una risposta positiva. Comporta qualche difficoltà dal momento che è complesso ottenere l'attenzione desiderata, potendo la telefonata essere scambiata per una mera chiamata pubblicitaria, ma, una volta ottenuta la giusta attenzione, consente facilmente di ottenere la convenzione. Questo perché non c'è nulla di formale in questa pratica e quindi difficilmente il responsabile vi negherà la collaborazione. Bisogna tener presente che però, proprio per la mancanza di formalizzazione, l'unico modo per rendere nota la collaborazione è distribuire brochure o volantini, che potrebbero non raggiungere l'attenzione dei destinatari del servizio.
Scegliere l'attività
Il secondo metodo propone un livello di attività leggermente superiore. Si agisce in maniera del tutto similare a quella proposta precedentemente, con la differenza che, dopo aver comunicato con l'Ente, l'iniziativa verrà pubblicizzata con un intervento diretto, una presentazione direttamente rivolta ai destinatari (sempre scelti fra i clienti o i dipendenti dell'Ente). Per migliorare l'efficacia di questa convenzione, è meglio scegliere attività e servizi mirati ed orientati a perseguire un certo obiettivo o rivolti ad una specifica categoria di soggetti. In alcuni casi si potrà procedere anche alla pubblicazione di un articolo divulgativo presso il sito dell'Ente.
Collaborare con l'istituzione
L'ultimo metodo richiede un intervento definitivamente attivo e che si compone, oltre che delle precedenti fasi già viste per i primi due approcci, anche di iniziative dirette presso l'Ente. Nel caso, a titolo di esempio, di uno psicologo che richieda una collaborazione presso una scuola, tale metodo potrebbe prevedere l'istituzione di uno sportello di ascolto all'interno della scuola stessa, a libera disposizione di alunni e professori. Questo approccio generalmente consente una maggiore efficacia dell'operazione.
Firmare il contratto
L'offerta è il "perché" del contratto, o ciò che una parte accetta di fare o meno al momento della firma del contratto. Ad esempio, in un contratto immobiliare, il venditore offrirà di vendere la proprietà all'acquirente per un determinato prezzo. L'offerta deve essere chiaramente indicata in modo che tutte le parti capiscano quali sono le aspettative. In questo esempio, la proprietà è identificata dall'indirizzo e forse anche dal numero del pacco del perito provinciale, e il prezzo sarebbe scritto chiaramente nel contratto.
Se l'offerta non è chiara, il contratto potrebbe non essere sufficientemente specifico per essere applicato da un tribunale. L'accettazione è esattamente ciò che sembra: la persona che riceve l'offerta accetta le condizioni dell'offerta. L'accettazione deve essere volontaria. Ciò significa che una persona che firma un contratto quando una pistola viene puntata direttamente contro di lui non è legalmente in grado di accettare l'offerta, perché è sotto coercizione.
Questo è un esempio estremo ma ci sono situazioni in cui una parte viene ricattata o minacciata in altri modi in modo da non essere in grado di completare e firmare il contratto. Questi non sono legalmente vincolanti. Le parti devono essere reciprocamente vincolate e accettare i termini del contratto senza fattori esterni che influenzano l'accettazione dell'offerta.
Consigli
- La considerazione è ciò che una parte "pagherà" per completare il contratto. Il pagamento è un termine non definito quando si definisce un corrispettivo in un contratto, perché ciò che una parte ottiene per firmare il contratto non è sempre denaro.