Come progettare un vigneto
Introduzione
Il nuovo singolo di Alvaro Soler parla de la "Cintura", ovvero la vita. Cosa centra con il progettare un vigneto? Il brano esprime la ricetta fondamentale che necessita di un buon piano di riuscita di un sogno: l'energia giusta, la grinta e un pizzico di creatività. Per lavorare in un vigneto occorrono passione, dedizione ed esperienza. Le normative in ambito aziendale-agricolo prevedono schemi standard a livello progettuale. Essi devono essere realizzati ed eseguiti dagli agricoltori in modo tale che il vigneto sia a norma di legge e progettato secondo un preciso iter. Grazie a esso, è possibile stabilire, in anticipo, il valore economico del vigneto per sfruttare il terreno e prepararlo adeguatamente ad un buon rendimento di vitale importanza. Ecco come si progetta un vigneto.
Occorrente
- Pali di sostegno in ferro o legno, bambù
- Filo in acciaio, spago
- Vanga, zappa o macchinari similari
- Barbatelle
- Letame naturale
La preparazione
In principio occorre avere un quadro preciso del terreno a cui si ha a disposizione, valutando tutti gli aspetti necessari per il progetto.
Da una prima analisi si può partire da circa 500 mq di terreno: in questo spazio si sistemeranno 500 viti. La procedura di applicazione, in questo caso viene denominata "scasso" e consiste nella preparazione della superficie del terreno, che con molta attenzione deve essere vangata per una profondità di circa 30 - 40 centimetri. La preparazione al terreno è eseguito su grandi appezzamenti di terra, che richiedono come minimo la profondità di 1 metro. Se però, si ha a che fare con un terreno piccolo si scava per non più di mezzo metro, per non rischiare di rovinarlo e vanificare il nostro lavoro. Il movimento delle zolle serve ad arieggiare il terreno e può essere eseguito sia a mano che con l'ausilio di un attrezzo agricolo chiamato "motocoltivatore".
Questo macchinario serve per muovere il terreno e districare le zolle in modo tale da appianarlo e distribuire in modo strategico il concime. In genere, è un macchinario che si muove su due ruote ed è impiegato maggiormente in ambito agricolo.
La scelta del terreno sarà basilare, per definire il lavoro. Ci sono terreni sabbiosi vicino al mare che rendono il sapore dell'uva diverso rispetto a quello collinare o di montagna perché più speziato e influenzato dall'aria salmastra.
La concimazione
Dopo aver realizzato la prima parte, si passa alla fantastica nutrizione del terreno: la concimazione. Secondo molti agricoltori Il miglior fertilizzante naturale è il letame, sia per i suoi componenti organici che per il risvolto economico. Si intende che è molto meno caro di un concime chimico e quindi più nutriente e meno dannoso.
La concimazione richiede poi il tempo giusto di riposo (solitamente questa procedura viene eseguita in inverno per la primavera successiva). Con l'arrivo della primavera e una buona conservazione, occorre rompere le zolle (nel frattempo indurite), allineando in questo modo il terreno. Il terreno sarà quindi pronto e si procederà alla costruzione delle spalliere, strutture di sostegno, delle viti, simbolo in futuro di vita.
Esistono diversi tipi di vini grazie, all'impiego del concime. Un altro consiglio, in tale ambito è l'uso delle foglie che ammorbidiscono il terreno, lo nutrono e creano un gusto sublime al coltivato.
I materiali
A questo punto importanti saranno i materiali da impiegare e la pazienza da adottare. Come prima cosa occorreranno dei pali in legno o in ferro zincato e di altezza di 1 metro e 80 centimetri. I pali di testata del vigneto (ovvero il primo e l'ultimo) dovranno avere una circonferenza di 10-12 centimetri. Per quelli centrali, invece, sarà sufficiente una circonferenza di 6 centimetri. Impiantandoli nel terreno a una profondità di circa 50 centimetri e con una distanza gli uni dagli altri di 4 o 5 metri si concluderà la prima parte. Uno dei migliori suggerimenti è quello di partire da 80 centimetri dal terreno, tirando il cavo in orizzontale, dove le future piantine di vite si potranno arrampicare. Tra un cavo e l'altro fare intercorrere una distanza di almeno 40 centimetri fino a coprire l'intera altezza dei pali. Il risultato che si otterrà sarà stupefacente: ettari di viti, piantate (a 30 centimetri) secondo tecniche moderne ed efficaci per non rovinare il terreno e il nostro lavoro.
Come ultimo tocco, si pianteranno le piante, con canne di bambù o altro materiale analogo per sostenerle, si accudirà con devozione, vedendo giorno dopo giorno crescere e realizzato il nostro progetto: il vigneto.
Le barbatelle
Secondo un'antica leggenda le barbatelle crebbero in seguito alla rasatura della barba dei frati che nutrivano con i loro peli il terreno. Erano radici fondamentalmente, ma da questa procedura nacque la concezione di radici, casa per i nativi del posto, grazie alla produttività e credenza nella pratica e nella Dea che custodiva e proteggeva le piante di vite. Da qui la vite simbolo di creazione e sviluppo dei nostri sogni.
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Consigli
- Costruire un vigneto è simbolo di vita e fertilità, nonché sviluppo di una vendemmia di ottima annata.