Come si calcola la rivalutazione delle polizze vita
Introduzione
In questa guida, passo dopo passo, darò tutte le indicazioni utili su come si calcola rivalutazione delle polizze vita. Quando si parla di polizze vita, si intendono tutte quelle che vengono stipulate fra un privato e una compagnia assicurativa. Così facendo, è possibile di creare sia nel medio che nel lungo periodo una disponibilità economica per le più disparate esigenze. Nel momento in cui dovesse accadere qualcosa al contraente, la compagnia dovrà liquidare il beneficiario con una somma di denaro oppure sotto forma di una rendita. Il mercato delle assicurazioni offre uno scenario piuttosto vasto, atto a soddisfare tutte le necessità di un singolo contraente. In termini previdenziali, questi strumenti sono da considerarsi importanti, in quanto costituiscono una potenziale forma di previdenza ed assicurazione integrativa per la propria famiglia, oltre che per sé stessi.
Una delle tipologie di polizza più conosciuta è quella con finalità di "risparmio" ossia di investimento; queste presentano un meccanismo di rivalutazione annuo.
La compagnia riconosce agli assicurati una parte degli utili e solitamente ha scadenza in concomitanza dell'anno solare.
Occorrente
- polizza di assicurazione
Il tasso tecnico e il tasso di rendimento minimo garantito
Innanzitutto è opportuno partire da due concetti importanti, vale a dire il tasso tecnico e il tasso di rendimento minimo garantito quando si tratta di calcolare la rivalutazione delle polizze vita. Il tasso tecnico non è altro che quella percentuale di interesse fisso che viene riconosciuta dalla compagnia di assicurazioni anticipatamente e al momento della stipula del contratto. Il tasso di rendimento minimo garantito invece è quella percentuale che comunque viene riconosciuta al contratto e a prescindere dall'andamento della gestione separata. C'è da dire che, nella maggior parte dei casi, questi due tassi vengono confusi, anche se in alcuni casi potrebbero coincidere.
La clausola di rivalutazione
Nelle polizze assicurative esiste una "clausola di rivalutazione". Va specificato che in questa è specificata la regola di attribuzione degli utili; alcuni contratti prevedono "aliquote di retrocessione", ovvero delle percentuali degli utili, comprese solitamente tra l'80% e il 90%.
In pratica, se la gestione finanziaria della Compagnia ottiene il 4% di utile ed il contratto stipulato prevede un'aliquota di retrocessione dell'80%, si avrà di conseguenza una rivalutazione del proprio capitale pari all'80% moltiplicato per 4%, ossia 3,20%.
La percentuale di rendimento trattenuta
Alcuni contratti, invece prevedono una percentuale di rendimento "trattenuta". In poche parole, ciò significa che resta nelle "casse" della Compagnia e non viene ceduta al contraente della polizza.
Nella maggior parte dei casi tale percentuale è compresa tra l'1% e l'1,5% e viene sottratta direttamente al tasso di rendimento della gestione finanziaria della compagnia assicurativa. Nel caso in cui il rendimento della Compagnia assicurativa dovesse risultare pari al 4% e la percentuale trattenuta prevista è dell'1,5%, la rivalutazione che si andrà a ottenere sarà pari alla differenza, nel caso corrente il 2,5%.
I vantaggi della polizza vita
Andando ora a parlare di quelli che sono i vantaggi di una polizza vita, va rilevato che una garanzia di rendimento tipico è prevista nella maggior parte dei contratti assicurativi. Normalmente, almeno per i primi anni è contemplata la garanzia pari a 5 oppure a 10.
Se per il contratto fosse previsto un rendimento minimo garantito pari al 3%, il tasso di rivalutazione non sarebbe stato il 2,5% ma appunto il 3%.
Un'assicurazione sulla vita comporta sempre un ottimo investimento, in quanto in nessun caso il rendimento attribuito può essere negativo.
Il capitale assicurato non può mai diminuire, ma solo aumentare in base alla polizza scelte e le relative clausole che quest'ultima comporta.