Come sciogliere una società semplice
Introduzione
Quando si parla di società in ambito lavorativo si intende generalmente l'avvio di un'impresa costituita da un certo numero di soci e quindi non da una sola persona. Le società possono essere divise in diverse tipologie che variano a seconda delle caratteristiche. Generalmente la società nasce mediante un contratto, ossia il cosiddetto contratto associativo che deve rivestire la forma dell'atto pubblico. L'atto costitutivo, che racchiude la volontà dei contraenti di dar vita all'ente, si distingue dallo statuto, che contiene le norme destinate a regolare il funzionamento della società. Tuttavia, talvolta, può capitare che esigenze di vario tipo possano portare alla decisione di voler sciogliere una determinata società. Si tratta di un'operazione abbastanza facile che non necessita di troppi accorgimenti. Nella seguente guida, pertanto, verrà spiegato, in pochi e brevi passaggi, come sciogliere una società semplice.
Cos'è una società semplice
Innanzitutto occorre sapere che cosa è una società semplice. La società semplice rappresenta la tipologia più semplice di società esistente. Essa non può essere finalizzata all'esercizio di un'attività commerciale e può avere per oggetto solamente delle attività economiche lucrative non commerciali. In caso contrario, la società, assumendo carattere imprenditoriale, sarà assoggetata a tutte le norme che disciplinano l'impresa commerciale, svolta in forma collettiva, e, in particolare, esposta al fallimento. Le società semplici, in quanto nascono per volontà degli associati, perviene alla formazione delle proprie determinazioni volitive sempre attraverso l'attività degli associati stessi, i quali, a tal fine, si riuniscono nell'assemblea. Un ulteriore e fondamentale organo societario è quello amministrativo, che può essere monocratico (con amministratore unico) o collegiale (con un consiglio di amministrazione).
Scioglimento di una società semplice
Qualunque sia la ragione, quando si decide di sciogliere una società semplice ci devono essere tutte le condizioni del caso che permettano di farlo. Generalmente, si decide di pervenire allo scioglimento di una società semplice in relazione a determinate situazioni ben precise: quando lo scopo è stato raggiunto o è divenuto impossibile; quando tutti gli associati siano venuti a mancare; quando lo scioglimento anticipato della società sia deliberato dall'assemblea (a tal fine occorre il voto favorevole di almeno tre quarti degli associati).
Liquidazione di una società semplice
Una volta inoltrata la procedura di scioglimento, la società semplice entrerà in una fase di liquidazione del patrimonio dell'ente. Quest'ultima permetterà di pagare tutti i debiti eventualmente contratti e di distribuire le eccedenze tra i soci. A nominare i liquidatori è il presidente del tribunale, ed essi esercitano la propria funzione sotto la sua diretta sorveglianza. Per effetto dell'estinzione dell'ente viene meno il potere degli amministratori di compiere nuovi atti ed operazioni. Inoltre, bisogna precisare che i beni della persona giuridica che residuano dopo la liquidazione sono devoluti in conformità dell'atto costitutivo o dello statuto. Appena terminato il periodo di liquidazione, la società viene definitivamente sciolta ed estinta. Infatti, il presidente del tribunale provvede che ne sia data comunicazione ai competenti uffici per la cancellazione dell'ente dal registro delle persone giuridiche.
Trasformazione di una società semplice
Diversa dallo scioglimento è l'ipotesi di trasformazione. Infatti, quando lo scopo della società è esaurito o è divenuto impossibile o di scarsa utilità, l'autorità, anziché dichiarare estinto l'ente, può provvedere, appunto, alla sua trasformazione. Si tratta del principio di conservazione della società e del suo scopo. Ci riferiamo, inoltre, ad un' ipotesi espressamente prevista e disciplinata dal diritto societario e dal codice civile.