Come scegliere il mutuo per la prima casa: tasso fisso o variabile
Introduzione
Scegliere la tipologia di mutuo per l'acquisto della propria casa rappresenta un'operazione non certo facile. Al momento della scelta, infatti, si manifestano una serie di problematiche relativamente alle caratteristiche e ai contenuti del mutuo che vanno conosciuti fin nei minimi dettagli, per non rischiare di incorrere in errori o fraintendimenti. La maggior parte delle scelte vertono sulla caratteristica fissa o variabile del mutuo. Come comportarsi, allora? Quale tipo di tasso adottare? In questa guida vogliamo illustrarvi come scegliere il mutuo più adatto per l'acquisto della prima casa, passando in rassegna le peculiarità sia del tasso fisso che di quello variabile. Vediamo come occorre procedere.
Occorrente
- Dati anagrafici
- Certificato di residenza
- Dichiarazione di assenza debiti pregressi
- Copia del modello 730
Analizzare il valore percentuale del tasso
Innanzitutto facciamo una considerazione di carattere generale: qualora fosse possibile ottenere mutui ad un tasso fisso che abbia un valore assoluto contenuto, bisogna sempre approfittarne. Un mutuo a tasso fisso che costa meno del 2%, infatti, non rappresenterà mai una delusione. Con l'eventuale ricorso ad un tasso variabile, invece, a questi livelli, lo spazio di un possibile risparmio si assottiglierebbe. Mentre, i rischi di innalzamento, sarebbero decisamente maggiori. Ecco perché, a queste condizioni, per chi desidera accendere un mutuo per l'acquisto di una prima casa, il tasso fisso offre delle sicurezze che quello variabile non è in grado di garantire.
Calcolare i tempi del rimborso capitale
Ma al contrario, se la proposta di mutuo a tasso fisso dovesse superare il 5%, diventerebbe più interessante e vantaggioso il mutuo a tasso variabile. Con buona probabilità, infatti, questo resterebbe ben al di sotto della proposta a tasso fisso per la maggior parte del tempo. E poi vi sarebbe un ulteriore fattore positivo e cioè che, con un tasso più basso, il rimborso capitale avverrebbe molto più in fretta, a tutto vantaggio della persona che avrà acceso il mutuo. Dunque, in estrema sintesi si può affermare che se la percentuale si mantiene entro un valore relativamente basso, conviene scegliere il tasso fisso. Qualora tale valore fosse abbastanza alto, allora l'opzione tasso variabile sarebbe quella da sottoscrivere.
Stipulare mutui che coniugano convenienza e stabilità
Va anche aggiunto che, tra i contratti di mutuo, esistono soluzioni studiate appositamente per unire la convenienza del tasso variabile con la stabilità del tasso o della rata. Ma non solo: è anche possibile acquistare un'assicurazione che paghi la spesa in eccedenza, nel caso in cui i tassi superino una soglia predeterminata o stabilita in partenza. L'ammontare della copertura di solito viene integrato nel tasso di finanziamento, il quale, in questo caso, aumenterà sempre. Cosa dire, riguardo all'ammontare di questo incremento? Di solito oscilla tra lo 0,50% e lo 0,75%. Va tuttavia precisato che il tasso massimo viene fissato sempre due o tre punti al di sopra di quello in vigore.