Come rivolgersi al destinatario di una lettera formale
Introduzione
Nel settore lavorativo, ma anche in quello privato, spesso può succedere di dover scrivere una lettera con un gergo più ricercato e formale. Che la lettera sia per il capo di un'azienda, uno specialista di un settore o una persona di rispetto saper scrivere bene una lettera è sicuramente molto importante. Scoprite come rivolgersi al destinatario di una lettera formale in questa guida.
Impostare la lettera
Per scrivere una lettera e rivolgersi ad un destinatario in modo formale è fondamentale pensare inizialmente a chi viene rivolta la lettera. È infatti opportuno impostare la lettera in modo particolare in riferimento ai dati che si devono inserire in essa. Per esempio è molto importante creare una struttura base su cui appoggiare il contenuto, indicando la città in cui viene scritta la lettera, la data, il destinatario, l'oggetto della lettera eccetera.
Conoscere il destinatario
Come prima regola, è importante conoscere il lavoro del vostro destinatario. Se il destinatario della lettera formale che state scrivendo è un medico, un avvocato, un ingegnere, un architetto, un impiegato, un professore, un docente o una persona con un altro titolo di studio simile sarà molto importante evidenziare la sua professione e il vostro rispetto verso essa. Sarà anche molto importante sapere se la persona a cui dovrete indirizzare la lettera è un uomo oppure una donna, o se invece vi riferite ad un ente o ditta.
Iniziare in modo corretto
Una volta realizzato un modello di struttura base e accertata la professionalità del soggetto destinatario potrete iniziare a scrivere la vostra lettera formale. Le lettere formali iniziano generalmente con un aggettivo, che si può essere rivolto sia al femminile che al maschile. Per gli uomini si usa: Egregio, Pregiatissimo (che abbreviato è Preg. Mo), per le donne in particolare (anche se in molti lo usano anche per gli uomini), viene usato il termine: Gentile, o Gentilissima/o (che abbreviato è Gent. Ma/o). Infine per le ditte si usa il termine: Spettabile ditta (che abbreviato è Spett.).
Rivolgersi in modo formale
Quando vi riferite al vostro destinatario, dategli sempre del "Voi", con l'iniziale immancabilmente maiuscola, esempio: "Egregio Dr. Rossi, Vi comunico che", "Le farò sapere", "desidero comunicarLe che", "è mio dovere farLe questa considerazione". È ovvio che la stesso regola vale per un uomo per una donna o per un ente o ditta.
Concludere nel modo corretto
Alla fine della lettera, non dovrà mancare il saluto altrettanto formale, il quale viene scritto dopo almeno due spazi dalla fine della lettera stessa, e quasi all'altezza della firma (che sarà invece apportata sull'estrema destra del foglio). Un esempio: "Confidando in una sua risposta, Le porgo distinti saluti.", oppure semplicemente: "Cordialmente, Mario Rossi.".