Come rilevare e registrare i risconti attivi in partita doppia
Introduzione
Per introdurre la guida è bene dare una definizione puntuale dell'argomento che viene trattato. I risconti attivi sono un'applicazione del principio di competenza economica, essi identificano costi già sostenuti ma di competenza di uno o più esercizi successivi (spese anticipate). La partita doppia è un metodo di scrittura contabile in cui figurano le operazioni aziendali simultaneamente in dare-avere; tra le voci che la compongono è necessario includere anche i risconti attivi. Attraverso questa guida potrete capire passo passo come rilevare e registrate i risconti attivi in partita doppia.
Definizione di risconto attivo
Come anticipato in precedenza, i risconti (attivi e passivi) identificano un costo o ricavo che hanno manifestazione finanziaria anticipata ma che, di fatto, devono essere imputati all'esercito successivo; per questo si parla di costi o ricavi "sospesi". Essendo il risconto attivo un'operazione economica che esplica i suoi effetti a cavallo tra due esercizi, è fondamentale tenere in considerazione l'elemento 'tempo' quando si redige la partita doppia. Sono esempi di costi che generano risconti attivi: i canoni di locazione, i premi di assicurazione e gli interessi passivi.
Descrizione del caso esempio
Per capire precisamente come gestire i risconti attivi in partita doppia partiamo da un esempio concreto. Supponiamo che in data 1 Ottobre 2010 Carlo abbia concesso un immobile in locazione semestrale a Mario. Il contratto stabilito tra i due prevede che il canone verrà pagato in maniera anticipata secondo un importo pari a 15.000,00?. I dati fondamentali che emergono dal testo e a cui prestare attenzione sono i seguenti: - Data: 1/10/2010 - Durata del contratto: 6 mesi - Pagamento anticipato - Canone: 15.000,00 ?.
Calcolo del risconto attivo
Dopo aver identificato le informazioni fondamentali, il calcolo numerico del risconto attivo risulta molto semplice. La quota di costo da rinviare ad esercizio futuro, è data dall'importo totale del canone (15.000,00 ?) diviso la durata del tempo contrattuale convertita in giorni (in questo caso 6 mesi = 180 giorni). Da questa operazione matematica si ottiene il costo giornaliero del canone (?/giorno). A questo punto, bisogna moltiplicare il costo giornaliero del canone per il numero di giorni dal 01/01 dell'anno successivo (2011) fino al termine del canone semestrale, quindi il 31/03/2011 (91 giorni). Le operazioni matematiche descritte a parole fino ad ora sono le seguenti:
15.000,00 / 180 (giorni totali di locazione) = 83,30 ? (Importo giornaliero del canone) 83,30 x 91 = 7.583,30 ? (Risconto attivo)
Quindi, l'importo di competenza del 2010 sarà di 7.416,70 ? (perché da 15.000 ? è necessario sottrarre 7.583,30 ? rinviati all'esercizio successivo).
Registrazione in partita doppia
Nei libri contabili dell'azienda dovranno essere riportate tutte queste operazioni al fine di ottenere il bilancio dei conti. La prima cosa da registrate in partita doppia è la scrittura del pagamento effettuato il primo ottobre 2010: Affitti passivi a banca C/C 15.000,00 ?.
Al 31/12/2010 è necessario rilevare il risconto attivo secondo la seguente scrittura:
Risconti attivi e affitti passivi: 7.583,30 ?.
È fondamentale specificare che in questo caso il risconto attivo comparirà nella sezione 'dare' perché è un costo anticipato per intero.
Scrittura contabile all'esercizio successivo
Una volta che l'esercizio in corso sarà concluso e si aprirà il successivo, nel caso dell'esempio il 1/01/2011, sarà necessario chiudere i risconti attivi e rilevare il relativo costo nell'esercizio di competenza. Per fare questo sarà necessario aggiornare la partita doppia eseguendo l'operazione contraria a quella fatta a chiusura del periodo precedente. Nella sezione dare dei risconti attivi si andrà quindi a riportarne il valore. Questa operazione permette di azzerare il valore dei risconti attivi e ottenere così nuovamente il bilancio dei conti.
Punti chiave del risconto attivo
Per riepilogare i risconti attivi sono operazioni di rettifica necessarie a rispettare il principio di competenza economica. Essi servono a stornare dai costi la quota di competenza degli anni successivi che al termine dell'anno sono allocati nell'attivo di stato patrimoniale. Inoltre, nei casi più particolari, questi possono essere pluriennali ovvero vanno a rettificare costi la cui competenza si distribuisce su più di due annualità.
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Consigli
- Fate attenzione ad identificare tutti i dati rilevanti per il calcolo del risconto attivo