Come richiedere il pagamento a seguito di un decreto ingiuntivo

Tramite: O2O 01/12/2018
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Introduzione

Il decreto ingiuntivo è un provvedimento giudiziario con il quale i cittadini, le società, le imprese ed i lavoratori possono recuperare un credito nei confronti di una persona o società debitrice. Questa procedura dà la possibilità di far emanare dal Giudice del Tribunale competente un provvedimento contenente un ordine di immediato pagamento delle somme dovute. Queste ultime devono però essere dimostrate con fattura, scrittura privata, buste paga, ecc. Il debitore può fare opposizione contro il decreto ingiuntivo comunicandolo al Giudice. L'obiettivo di questo tutorial è quello di dare alcune utili informazioni su come richiedere il pagamento a seguito di un decreto ingiuntivo.

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Mora

Il primo passo da compiere quando si deve recuperare un credito è quello di costituire in mora il debitore. Questa azione va fatta nel caso che non si giunge ad una soluzione bonaria della controversia. Bisogna in questo caso intimare al debitore, per iscritto, il pagamento dovuto entro un termine massimo. La comunicazione deve essere fatta tramite raccomandata corredata da ricevuta di ritorno. Dopo che è trascorso inutilmente tale termine (tra i 7 ed i 15 giorni) il creditore può rivolgersi all'ufficiale competente per tutelare i propri interessi.

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Precetto

Nel caso che il debitore non pone opposizione al decreto ingiuntivo e non sana il debito il legale del creditore può chiedere la formula esecutiva. Cioè redigere sulla base del decreto ingiuntivo il precetto e notificarlo. Tale atto ha per oggetto l'intimazione al pagamento entro 10 giorni. Si obbliga pertanto il debitore a saldare il debito in questo lasso di tempo, altrimenti si procede alla rimozione forzata. Alcune volte il decreto ingiuntivo viene dichiarato provvisoriamente esecutivo già al momento della sua emissione. Ciò avviene quando il credito è fondato su cambiali, assegno circolare, assegno bancario oppure certificato di liquidazione di borsa.

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Pignoramento

Se dopo 10 giorni dalla notifica non si giunge alla risoluzione della controversia non resta altro da fare che procedere con l'esecuzione forzata. In questo caso bisogna valutare anche le spese che vengono sostenute per procedere all'azione forzata. Quest'ultima inizia con il pignoramento, cioè un'ingiunzione che l'ufficiale giudiziario fa al debitore di non utilizzare i beni sottoposti all'espropriazione. Il debitore deve comunicare la sua residenza oppure il domicilio. Inoltre, il debitore può dichiarare di sostituire ai beni pignorati una somma di denaro. Per poter effettuare la sostituzione il debitore deve versare almeno 1/5 del debito in cancelleria.

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