Come richiedere il codice fiscale per stranieri
Introduzione
Non sempre il processo di integrazione opera tramite un'unica via e molte volte se è già ben difficile riuscire ad integrarsi in uno specifico contesto sociale a noi nuovo e del tutto sconosciuto, ancora più complesso risulta per molti capire che l'integrazione non sarà mai completa se non viene elaborata la richiesta pure dal punto di vista giuridico, che ancora oggi, rappresenta il vero e proprio riconoscimento legale di tale integrazione fattuale. Ovviamente si parla di una procedura amministrativa che richiede non pochi impegni in termini di tempo e spostamento, considerato che la maggior parte delle volte poi coloro che la richiedono non sono molto ferrati nel dialogare in lingua italiana, scatta poi un ordine di problemi diverso che può interessare anche questioni di vero e proprio accesso al sistema e di esercizio del proprio diritto. Ma, tralasciando quelle che possono definirsi mere questioni di natura procedurale, vediamo in dettaglio quali sono i presupposti e i requisiti essenziali per accedere a specifici servizi e per aver riconosciuta una posizione all'interno dello Stato italiano. Ricordiamo che il codice fiscale oltre che identificativo della persone nelle totalità dei casi e dei rapporti con la Pubblica Amministrazione è pure elemento essenziale in tutte quelle occasioni in cui il soggetto estero ha bisogno di svolgere specifiche attività che richiedono l'apertura di una posizione fiscale sul nostro territorio. In Italia, per essere identificati nei rapporti con gli Enti e le Amministrazioni Pubbliche, è necessario per i cittadini avere un codice fiscale. Quest'ultimo viene viene rilasciato dall'Agenzia delle entrate a coloro che ne sono sprovvisti, mentre per i neonati sono i Comuni ad attribuirlo quando vengono iscritti per la prima volta dai genitori all'anagrafe di residenza. Il codice fiscale per stranieri, invece, ha un iter ben preciso, per il quale è necessario avere un permesso di soggiorno valido. L?attribuzione del codice fiscale ai cittadini stranieri che presentano domanda presso gli sportelli unici per l?immigrazione, sia per lavoro subordinato che per ricongiungimento familiare. Al momento della convocazione allo sportello, il cittadino riceve anche il certificato di attribuzione del codice fiscale. Ecco come richiedere il codice fiscale per stranieri.
Presentare la domanda del codice fiscale
Una volta accolta la richiesta di ingresso nel territorio italiano del cittadino straniero, la domanda del codice fiscale va presentata agli sportelli mediante un sistema telematico che è in collegamento diretto con il sistema dell?Anagrafe tributaria. Quindi, un incaricato di uno degli uffici dell'Agenzia delle Entrate introduce tutti i dati del cittadino straniero nel proprio sistema informatico e immediatamente gli rilascia un certificato di attribuzione, ossia un codice fiscale provvisorio in formato cartaceo, valido a tutti gli effetti.
Elaborare i dati del cittadino
Successivamente, i dati del cittadino straniero vengono elaborati dal sistema informatico e inviati presso il Ministero delle Finanze, il quale provvede ad inviare il codice fiscale definitivo all'indirizzo indicato dal cittadino straniero. Nel caso in cui il calcolo dei caratteri che compongono il codice fiscale avviene da dati anagrafici che risultano errati, il cittadino straniero che ha ricevuto già il codice fiscale provvisorio potrà comunque utilizzarlo, ma dovrà richiedere nuovamente il codice fiscale definitivo entro sei mesi a partire dalla data in cui è stato emesso il certificato provvisorio di attribuzione.
Ricordare di possedere già il codice fiscale
È necessario ricordare che un qualsiasi cittadino straniero che sia entrato in Italia con un visto per un lavoro subordinato, possiede già il codice fiscale in quanto questo è stato consegnato, unitamente al visto, al cittadino straniero dai rappresentati diplomatici o dai consolari italiani all'estero nel paese del cittadino straniero.