È complicato conoscere ogni parte del contratto che regola i rapporti di collaborazione domestica, ma è necessario sapere quali sono i diritti del lavoratore e i doveri che il datore ha nei suoi confronti.
Il datore NON ha l'obbligo di fornire una busta paga nè il CUD (o Certificazione Unica), ma è buona abitudine fare entrambi. Per la busta paga è sufficiente una ricevuta di pagamento con scritto il mese di stipendio(e le ore di lavoro mensili), firmata dal lavoratore, che attesti l'avvenuto pagamento. Il CUD non è nient'altro un foglio che riporta il netto percepito dal lavoratore, il lordo (cioè la parte di contributi a carico del lavoratore detratti dalla busta paga nell'anno) ed eventuale TFR liquidato.
Il collaboratore ha dunque una parte di contributi a suo carico, che sono già compresi nei bollettini che invia l'INPS al datore di lavoro e che quest'ultimo riprende dalla busta paga del lavoratore. Tale quota equivale al 25% dei contributi totali.
Il collaboratore ha diritto a un mese di ferie l'anno, ossia 26 giorni lavorativi (non vengono conteggiate le domeniche), la tredicesima, che equivale a un mese in più di stipendio l'anno corrisposto tra il 15 e il 23 Dicembre, e il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) che solitamente viene retribuito alla fine del rapporto e che si matura ogni per per una quota che equivale alla retribuzione lorda mensile divisa per 13,5 (più eventuali rivalutazioni per rapporti pluriennali).
Si ricorda inoltre che il lavoratore ha diritto a non lavorare i giorni festivi, che saranno regolarmente retribuiti, e che qualora essi vengano lavorati deve essere calcolato il lavoro con una maggiorazione del 60%.
Infine ci sono degli scatti di anzianità che avvengono ogni 2 anni e che equivalgono al 4% in più sullo stipendio base rispetto l'inquadramento del dipendente.