Come registrare una bolla doganale
Introduzione
Gli acquisti effettuati fuori dal territorio comunitario, sono documentati dalla bolla doganale, che fiscalmente rappresenta la nazionalizzazione della merce, con relativo pagamento di I. V. A. (imposta sul valore aggiunto) e dazi doganali. L'IVA e i dazi non hanno un valore fisso, ma dipende da tutta una serie di fattori, quali: i Paesi tra i quali avviene la compravendita di merci, valore delle rispettive valute all'atto dell'acquisto, valore della merce stessa, e così via. Ma come fare a capire precisamente le diverse chiamate sui registri degli acquisti? Di seguito vi forniremo una guida per un primo semplice approccio a questo problema: vediamo dunque insieme come registrare una bolla doganale.
Registro degli acquisti
La bolla doganale è a tutti gli effetti l'equivalente della fattura di acquisto nazionale, ovvero il documento da inserire nel registro degli acquisti. Di conseguenza, gli elementi utili per la registrazione sono: numero e data di riferimento (campo 7), prezzo dell'articolo (campo 42), spese di trasporto anticipate e dazi doganali (campo 47, calcolo delle imposizioni). È fondamentale sapere che l'importo soggetto a dazio comprende il valore merce e le spese di trasporto anticipate; di conseguenza, l'IVA va calcolata sull'importo totale ottenuto dal calcolo precedente, ovvero valore merce spese trasporto anticipate dazio.
Sottoconti e IVA
Vediamo ora in dettaglio le registrazioni da effettuare. Innanzitutto bisogna creare un sottoconto di transito Fornitori, che chiameremo dogana. Procediamo, poi, con la registrazione della fattura di acquisto del fornitore estero, semplicemente come movimento contabile. A questo punto, va poi registrata, nel registro Acquisti, la fattura del trasportatore che ha effettuato lo sdoganamento, a cui abbiamo corrisposto l'importo relativo a dazio e IVA. In particolare, è da ricordare che l'IVA è pagata dall'importatore in dogana nel momento dello sdoganamento, qualora ci trovassimo in situazione di importazioni da Paesi al di fuori dell'Unione Europea.
Sottoconti con saldo zero
Per concludere, registriamo il pagamento della fattura del fornitore, verificando, se questa è in valuta estera, l'eventuale esistenza di differenza sul cambio con l'Euro, rilevando, in tal caso, un utile su cambi o un costo come differenza su cambi. Se l'operazione è corretta, i sottoconti DOGANA, Anticipo IVA import e Fornitore estero sono chiusi, quindi con saldo zero. Se così non fosse, sarà opportuno rivedere i precedenti passaggi e accertarsi di non aver commesso errori di calcolo. Eventualmente, ci si può rivolgere a un commercialista per risolvere eventuali errori e/o omissioni.