Come recedere dal contratto di affitto
Introduzione
Quando si stipula un contratto di locazione di un immobile viene indicata la data di scadenza. Può capitare tuttavia che si possa verificare la necessità di dover recedere anticipatamente dal contratto. Le esigenze abitative di ognuno cambiano nel corso della vita, anche più di una volta. Insomma può sorgere in qualsiasi momento la necessità di dover interrompere il contratto di locazione. Ad esempio disponibilità economica non adeguata oppure la nascita di un figlio per cui lo spazio a disposizione diventa improvvisamente scarso. Oppure semplicemente bisogna cambiare città per un nuovo lavoro. È opportuno quindi, prima di firmare qualsiasi documento importante, accertarsi di essere in grado di adempiere alle clausole stabilite dal contratto. Altrimenti si corre il rischio di avere delle gravi conseguenze. La legge prevede alcune possibilità per recedere dal contratto di affitto. Leggendo questo breve tutorial si possono avere alcuni utili consigli e delle corrette indicazioni su come recedere dal contratto di affitto. Ecco allora di seguito tutte le indicazioni necessarie.
Occorrente
- Raccomandata con ricevuta di ritorno
Motivazioni
Il contratto di affitto è un documento ufficiale stipulato da due persone. Una detta locatore ovvero chi mette a disposizione l'immobile e l'altra conduttore oppure inquilino chi usufruisce dell'appartamento o dell'abitazione. Generalmente per legge è soltanto il conduttore che può recedere dal contratto. Egli può richiedere il recesso se riscontra grandi problematiche nell'immobile oppure se il locatore non ha mantenuto fede agli impegni che sono indicati nel contratto. Il conduttore però può recedere dal contratto quando l'appartamento è danneggiato in alcune parti oppure bisogna fare dei lavori per renderlo più funzionale. Inoltre, la legge stabilisce che il l'inquilino può lasciare l'immobile quando si verificano situazioni di cui lui non è responsabile e che non poteva prevedere al momento della stipula del contratto di locazione.
Rescissione
Il recesso deve essere essere chiesto tramite lettera. Quest'ultima va inviata al proprietario a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno. Nella lettera devono essere specificati i motivi per cui l'inquilino richiede la rescissione del contratto. La raccomandata va inviata con almeno sei mesi di anticipo rispetto alla data in cui si desidera abbandonare l'immobile. Inoltre, è fondamentale inserire nella raccomandata anche i propri dati anagrafici ed il numero di telefono per essere facilmente ricontattati. Una volta inviata la lettera e confermata la ricezione da parte del proprietario bisogna rispettare le tempistiche previste dalla legge. L'immobile comunque va lasciato come è stato consegnato, altrimenti bisogna pagare al proprietario i danni. In questo caso il locatore può trattenere l'eventuale caparra. Infine, l'inquilino è tenuto a pagare il canone di locazione per tutta la durata del preavviso, anche se lascia l'immobile prima della scadenza dei sei mesi.
Spese
Naturalmente la risoluzione anticipata della locazione comporta delle spese da entrambi le parti. Si è obbligati a pagare la tassa di registro all'Agenzia delle Entrate per il recesso anticipato. Si tratta di un onere che grava in capo al locatore. Egli successivamente può rivalersi sul conduttore chiedendo la metà della somma versata al fisco. Rimane fermo, ovviamente, il diritto del locatore, ove la risoluzione del contratto di locazione sia dovuta ad un inadempimento del conduttore, al risarcimento dei danni conseguenti all'anticipata cessazione del rapporto. L'ammontare dipende dalla valutazione del giudice di merito. Egli infatti terrà conto di tutte le circostanze del caso.