Come procedere alla revoca della delega per i contributi sindacali
Introduzione
L'articolo 26 dello Statuto dei lavoratori prevede la possibilità per i sindacati di raccogliere contributi volontari da parte dei lavoratori, e ciò avviene generalmente tramite una trattenuta dalla stessa busta paga, perché il lavoratore delega il datore al versamento. Tuttavia il contributo rimane su base volontaria, per cui occorre che la volontà di tale versamento sia espressa esplicitamente. Sebbene molto spesso ci si ritrovi questa voce tra le trattenute senza che ci si sia resi conto di aver dato il proprio consenso. In virtù della volontarietà dei contributi sindacali è quindi possibile revocare la delega, sia che si tratti di lavoratori dipendenti sia che si tratti di pensionati e disoccupati. Per farlo occorre inviare una semplice raccomandata, secondo modalità che differiscono in base al tipo di lavoratore. Ecco come procedere nelle diverse situazioni.
Occorrente
- Modello di revoca
- Documento di identità
Dipendenti del settore privato
Per i lavoratori dipendenti di aziende private occorre inviare una raccomandata al datore di lavoro o all'ufficio che si occupa della retribuzione del personale. Nella lettera, redatta in carta semplice e - anche se non è necessario è preferibile - con allegato il documento d'identità, occorre specificare, oltre a tutti i riferimenti anagrafici e riguardanti il contratto di lavoro, la revoca della trattenuta e del conseguente versamento alla specifica organizzazione sindacale. La richiesta ha effetto immediato, quindi dalla successiva busta paga. La seconda comunicazione - non necessariamente tramite raccomandata - va inviata al sindacato per conoscenza. Per avere la sicurezza della consegna, è sempre meglio che si invii una raccomandata postale con ricevuta di ritorno (AR).
Dipendenti della Pubblica Istruzione
Per gli insegnanti e i lavoratori pubblici della scuola la situazione è un po' diversa, perché non dovranno inoltrare la domanda alla propria scuola, che non ha alcun obbligo a trasmetterla e rimarrebbe quindi carta morta. Occorre invece inviare una raccomandata (per accorciare i tempi si può anche consegnare a mano, facendosi rilasciare una ricevuta) alla Ragioneria Territoriale, in cui occorre indicare, similmente a quella dei lavoratori dipendenti, i propri dati con l'aggiunta del riferimento al numero di partita fissa del cedolino, il nome del sindacato e il suo codice (che troverete indicato in busta paga di fianco alla voce di trattenuta). È sempre preferibile allegare il proprio documento d'identità. Anche in questo caso l'effetto è immediato, per cui potrete controllare dalla busta paga successiva. Come copia per conoscenza potete inviare una comunicazione simile anche al sindacato e alla scuola.
Invio della revoca tramite PEC
I dipendenti della Pubblica Istruzione possono procedere alla revoca della delega per i contributi sindacali anche via PEC (Posta Elettronica Certificata). Si ricorda infatti che questo metodo di trasmissione telematica equivale all'invio di una raccomandata postale. Si deve innanzitutto stampare e compilare il modello predisposto, disponibile anche on line. Dopo averlo firmato, si può scannerizzare, insieme al proprio documento di riconoscimento. A questo punto, bisogna convertire le immagini in formato PDF. Tramite una casella PEC si può pertanto tramettere la mail di revoca all'Agenzia territoriale di competenza, con un testo di accompagnamento e gli allegati scannerizzati di cui sopra. Per la ricerca della propria Agenzia territoriale, ecco il link di cui avvalersi: http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-/sistema_delle_ragionerie/ragionerie_territoriali_dello_stato/sportelli_rts/index.html
Non rimane che aspettare la ricevuta di consegna fornita dal sistema da parte dell'Agenzia territoriale. Eventualmente, si può stamparla per conservarla nella propria pratica di revoca, in attesa della definizione della stessa.
I pensionati e i disoccupati
Per i pensionati e i disoccupati, che percepiscono quindi un trattamento economico da parte dell'Inps, si deve inviare una raccomandata alla sede territoriale dell'Inps, con una copia del proprio documento d'identità. Anche in questo caso è bene indicare, oltre ai propri dati, il riferimento al sindacato d'appartenenza. La richiesta, tuttavia, non ha effetto immediato, ma decorre secondo un determinato calendario, indicato nel sito dell'Inps: - 1° aprile per le richieste lavorate dal 16 dicembre al 15 marzo; - 1° luglio per le richieste lavorate dal 16 marzo al 15 giugno;- 1° ottobre per le richieste lavorate dal 16 giugno al 15 settembre;- 1° gennaio dell'anno successivo per le richieste lavorate dal 16 settembre al 15 dicembre. Occorre tener presente che il riferimento non è alla ricezione della raccomandata bensì al momento in cui la richiesta viene lavorata. Anche in questo caso si può decidere di inviare una comunicazione al sindacato per conoscenza. Si può pure procedere alla revoca della delega per i contributi sindacali accedendo con le proprie credenziali sul sito dell'Inps.
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Consigli
- Per i pensionati e i disoccupati, secondo il calendario delle richieste, è possibile che l'attuazione della revoca impieghi diversi mesi.