Come mettersi in regola senza aprire la partita IVA
Introduzione
Da qualche anno a questa parte la prestazione occasionale è diventata estremamente richiesta ed esercitata da tantissime persone, molte delle quali la effettuano come secondo lavoro per arrotondare il proprio stipendio. Per prestazione occasionale si intende esattamente un'attività compiuta da un lavoratore del tutto autonomo, il quale si impegna a portarla a termine in cambio di una somma di denaro concordata prima di svolgere il relativo servizio. La prestazione occasionale viene maggiormente esercitata online soprattutto da articolisti, e-commerce eccetera. Dal momento in cui il lavoratore eserciterà una prestazione occasionale non avrà l'obbligo di aprire la Partita IVA, e non sarà inoltre necessario nemmeno la stipulazione di un vero e proprio contratto di lavoro controfirmato dalle parti. A tale proposito, il consiglio è di continuare a leggere questa guida per apprendere in maniera piuttosto semplice come mettersi in regola senza necessariamente aprire la Partita IVA.
Occorrente
- Ricevuta fiscale
- Dispositivo Pin dell'Agenzia delle Entrate
Inserire i guadagni fatturati nella dichiarazione dei redditi
Se il vostro hobby dovesse assumere determinati requisiti di continuità, allora in questo caso sarete obbligati ad aprire la Partita IVA. Al contrario, se ad esempio amate realizzare delle creazioni varie quali gioielli e vestiti e desiderate guadagnare tramite esse, potrete provare a metterle sul mercato con internet. In questo caso trattandosi solo di un hobby occasionale, non sarete costretti a possedere una Partita IVA. È ovvio però che tutti i guadagni percepiti dovranno essere inseriti nella vostra dichiarazione dei redditi a fine anno specie se il destinatario ha emesso una fattura di riscontro.
Rispettare dei limiti di guadagno
Per i lavoratori che effettuano specifiche attività occasionali, come ad esempio gli scrittori freelance o coloro che sempre sul web svolgono lavori di traduzione di testi in varie lingue, sono previsti dei limiti da rispettare e precisamente si tratta del divieto di non superare i trenta giorni di collaborazione con il medesimo commissionario. Inoltre durante tutto il periodo non deve assolutamente essere superato un guadagno pari a cinquemila euro. In caso contrario il lavoratore occasionale non sarà ritenuto più esente dagli specifici obblighi fiscali, e quindi è costretto ad aprire la Partita IVA e dichiarare gli importi fatturati nella dichiarazione dei redditi senza alcuna omissione previo multe salate da parte dell'Agenzia delle Entrate.
Optare per la ritenuta d'acconto
A margine di questa guida su come mettersi in regola senza la Partita IVA, va sottolineato che per svolgere ancora più correttamente la prestazione occasionale, potete optare per il rilascio di apposite ricevute a coloro che usufruiscono della vostra attività, la quale deve contenere il relativo numero progressivo, i dati personali, il luogo e la data della prestazione. In questo caso si parla di ritenuta d'acconto che non obbliga all'apertura della Partita IVA, ma gli importi accumulati non devono comunque superare i cinquemila euro annui. Infine va aggiunto che chi riesce a mantenersi al di sotto della suddetta soglia e non ha altri redditi, ogni anno può addirittura ottenere un rimborso dall'Agenzia delle Entrate. In tal caso occorreranno alcuni mesi, ma la cifra sarà comunque visualizzabile subito per chi ha l'accesso con il dispositivo PIN all'omonimo ente fiscale nazionale.
Consigli
- al momento in cui il lavoratore eserciterà una prestazione occasionale, non avrà l'obbligo di aprire la Partita Iva, non sarà inoltre necessaria nemmeno la stipulazione di un vero e proprio contratto di lavoro controfirmato dalle parti, ma il tutto avviene tramite una semplice lettere che dichiari l'assunzione.