Come mettere in mora un condominio
Introduzione
Il codice civile non fornisce una definizione precisa del condominio. Si può dire che il concetto viene riferito a svariati profili. La cosa sicura è che in un condominio coesistono parti di proprietà esclusive accanto a parti di proprietà comune. Il numero di condomini incide sulla necessità di nominare un amministratore. Quest'ultimo è necessario quando i condomini sono più di 4. Nel caso in cui il condominio è composto da più di 10 condomini diventa obbligatorio redigere un regolamento per poter disciplinare la vita condominiale. Gli organi di un condominio sono l'amministratore e l'assemblea di condominio. L'amministratore viene eletto in nome e per conto dei proprietari degli immobili di un edificio. Quindi il condominio si può identificarsi in una vera e propria azienda. Infatti, ci sono delle regole ben precise da rispettare e da tutelare anche sotto l'aspetto giuridico. In caso di contenzioso tra uno o più condomini oppure da parte di aziende che vantano crediti nei confronti dell'amministrazione intera, c'è la possibilità di intervenire con la messa in mora. Leggendo questo beve tutorial si possono avere alcuni utili consigli e delle corrette informazioni su come è possibile mettere in mora un condominio. Nei passi successivi vengono date delle utili indicazioni in merito.
Tipi di condominio
Esistono vari tipi di condomini: complesso, piccolo e parziale. Il primo è quando si hanno una pluralità di edifici destinati ad uso abitativo. Cioè si ha un complesso immobiliare costituito da più edifici, ciascuno dei quali è in condominio. Il piccolo condominio si ha quando ci sono soltanto due condomini (ad esempio una villetta bifamiliare). Infine, quello parziale si configura quando si ha una gestione separata di un bene oggettivamente destinato al servizio e/o godimento di una parte soltanto dell'edificio in condominio.
Lettera di diffida
Quando vengono effettuati dei lavori di consolidamento statico di un edificio la somma da pagare viene ripartita tra i condomini (in base alla tabella millesimale). A volte può succedere che uno o più condomini non riescono a far fronte ai pagamenti stabiliti. In questo caso l'amministratore per poter agire in giudizio ed ottenere un atto ingiuntivo deve richiedere la messa in mora di quanto dovuto. Questa operazione va fatta inviando una lettera di diffida. Generalmente la messa in mora di un condominio avviene attraverso l'amministrazione condominiale e non tra i condomini stessi. L'amministratore con la lettera di messa in mora chiede quanto dovuto dal condomino debitore. La lettera di messa in mora deve essere inviata tramite raccomandata e va inoltrata anche al comproprietario dell'appartamento (nel caso in cui la titolarità dell'immobile e di più soggetti). Soltanto così l'amministratore può ottenere il decreto ingiuntivo.
Decreto ingiuntivo
L'amministratore può attivarsi per la riscossione dei crediti senza dover prima richiedere l'autorizzazione all'assemblea di condominio. Egli infatti può intraprendere le azioni giudiziarie entro 6 mesi dalla chiusura dell'esercizio nel quale il credito esigibile è compreso. Inoltre, l'amministratore non è tenuto a chiedere il consenso dell'assemblea per la scelta dell'avvocato. Egli può anche decidere di scegliere una persona di sua fiducia. La via giudiziaria consente di ottenere un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo. Così facendo non c'è bisogno del preventivo procedimento di mediazione. In questo caso il condominio, già il giorno dopo la notifica al debitore del decreto ingiuntivo, può procedere con la rimozione forzata. Insomma non bisogna attendere i soliti 40 giorni per poter attivare l'ufficiale giudiziario. Siccome il ricorso ad un avvocato comporta delle spese per il condominio per saldare il debito si potrebbe attingere anche dal un fondo specifico (fondo di cassa). Esso viene istituito proprio per queste evenienze dal condominio stesso. Il fondo di cassa può essere considerato un fondo di cautela e prevenzione rispetto al concretizzarsi di tali situazioni. Qualora, anche dopo svariati tentativi, la situazione non dovesse risolversi si può chiedere la collaborazione di un avvocato. Quest'ultimo prima di agire concede un periodo di proroga di quindici giorni.
Interruzione dei servizi
Qualora la morosità si protrae oltre i 6 mesi l'amministratore condominiale può interrompere i servizi comuni. In base alla recente riforma del condominio non occorre che tale sospensione sia autorizzata dal regolamento condominiale. La decisione può essere presa dall'assemblea condominiale nel caso che l'amministratore non provvede di sua iniziativa. L'amministratore può sospendere ad esempio l'uso dell'ascensore, ma non la fornitura d'acqua. Per quanto riguarda la fornitura del riscaldamento centralizzato i pareri sono discordanti. Tuttavia, il condomino ha comunque la facoltà di contestare l'esito dei lavori compiuti, basandosi sull'inadeguatezza degli stessi. Ciò che è stato descritto è solo un esempio di messa in mora un condominio. Può succedere che un singolo membro per evitare i suddetti inconvenienti si fa carico della spesa totale. Egli in futuro può agire legalmente per recuperare quanto gli è dovuto. Nella speranza che questa guida possa essere utile non resta altro da dire se non augurare buon lavoro.
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Consigli
- Rivolgersi ad un legale