Come lavorare in proprio senza partita iva
Introduzione
Lavorare in proprio è il sogno di ognuno di noi, ma per fare questo è necessario, ai fini della legalita', aprirsi una partita IVA. Ma non sempre è facile ed immediato. L'avvio di un'attività in proprio non è semplice, ma porta con se diversi vantaggi, come quello di non essere dipendente da nessuno e di poter svolgere un lavoro dinamico. I costi iniziali che si devono sostenere sono elevati ed i tempi per la costituzione di tale lavoro sono abbastanza lunghi. I soggetti che decidono d'intraprendere un lavoro in proprio devono sottostare ad un regime di tasse previsto dalla legge. È proprio a causa di una stretta tassazione che molti tentano, legalmente, di aprire una propria attività senza la partita Iva. Il sistema, come detto, è assolutamente legale. Di seguito, quindi, vedremo come lavorare in proprio senza l'apertura di una partita Iva. Attraverso pochi e semplici passaggi vi daremo utili suggeriementi che vi permetteranno faciliteranno tutti i passaggi.
Lavoro autonomo occasionale
Il primo consiglio è quello d'informarsi, a livello legislativo, sulle prestazioni di lavoro autonomo occasionale. Tramite questo metodo si è esenti dalla tassazione riservata ai lavoratori in proprio. Ma, precisamente, cosa sono queste prestazioni di lavoro autonomo occasionale? Si intendono tali tutte quelle prestazioni lavorative sporadiche e occasionali, quindi non continuative o abituali. La legislazione in merito è molto precisa: le prestazioni devono essere sporadiche, l'attività non deve essere svolta con regolarità e soprattutto il soggetto non deve avere nessun rapporto di subordinazione con il committente del lavoro. In questo tipo di legislazione è previsto, anche, che il lavoratore autonomo rilasci una ricevuta "non fiscale" al termine della prestazione, su cui deve essere obbligatoriamente apposta la marca da bollo.
Costi della partita IVA
L'apertura di una partita Iva, in Italia, è costosa, non tanto per l'apertura della pratica in sè, quanto per i costi dovuti alle prestazioni del commercialista e per le tasse da pagare in seguito. Per questi motivi molti decidono di non aprire la partita Iva, ma di lavorare tramite prestazioni di lavoro autonomo occasionale. Altri due sono i limiti posti a questa forma di lavoro: I compensi, annualmente, non possono superare i 5000 euro, perché in tal caso è necessario versare contributi e tasse pari a quelle di un lavoratore in proprio, e che la durata della collaborazione con un committente, se esiste, non debba superare i 30 giorni.
Partita IVA con regime dei minimi
Altro modo per evitare la tassazione di chi apre una partita Iva vera e propria è l'apertura di una partita Iva con regime dei minimi. Cosa intendiamo? La partita Iva con regime dei minimi prevede che il soggetto che la sottoscrive stimi di avere guadagni non tali da giustificare una partita Iva normale, avendo così agevolazioni dal punto di vista fiscale.
Esistono diversi modi per evitare di aprire una partita IVA e rischiare cosi' di pagare più tasse rispetto ai guadagni effettivi che si hanno in un anno. I suggerimenti di questa guida saranno un punto di partenza per il vostro obiettivo, ma vi consigliamo comunque di sentire il vostro commerialista o qualcuno di esperto nel settore per ulteriori e più approfondite informazioni.
Alla prossima.
Consigli
- Conoscere perfettamente la legislazione in merito è di fondamentale importanza.