Come incassare in Italia la pensione estera
Introduzione
Se nel corso della nostra vita abbiamo trascorso e lavorato per un certo periodo all'estero, abbiamo la possibilità di richiedere la nostra pensione in proporzione ai contributi maturati in quello stato. Se la nostra residenza è ancora nello stato estero dove abbiamo lavorato potremo richiedere direttamente a loro il trattamento pensionistico, altrimenti, se siamo rimpatriati, la domanda dovrà essere presentata in Italia, direttamente alla sede INPS territorialmente competente in base alla nostra residenza. Nella nostra guida vi spiegheremo quali sono i passi da seguire e come fare per incassare la pensione estera in Italia.
Occorrente
- Modulo AP03 INPS - Richiesta di pagamento della pensione presso Banca
- Modulo AP04 INPS - Richiesta di pagamento della pensione presso Poste Italiane
Il requisito contributivo
Non tutti gli stati esteri permettono ai contribuenti di percepire la pensione se sono stati versati meno di 52 contributi settimanali, mentre per alcuni stati (ad esempio la Germania) è richiesto il doppio requisito di 52 contributi settimanali e di un minimo di 5 anni di contribuzione versata in totalizzazione internazionale, tenendo conto anche dei contributi versati negli altri paesi. Per raggiungere le 52 settimane di contribuzione necessaria, il lavoratore può contare sui contributi da lavoro dipendente o autonomo, su quelli versati volontariamente e sui contributi figurativi (rientrano tra questi la malattia, la maternità, il servizio militare e la disoccupazione).
La presentazione della domanda di pensione
Una volta accertato il diritto alla pensione, si può trasmettere la richiesta allo stato interessato tramite il PIN INPS personale o un patronato e contestualmente richiedere l?accredito della pensione su un conto corrente bancario o postale, su un libretto di risparmio o su carta prepagata dotata di codice IBAN. E? bene segnalare che alcuni stati esteri non permettono l?accredito diretto della pensione su libretto di risparmio o su carta prepagata. Un ultima opzione è rappresentata dalla possibilità di richiedere il pagamento diretto con assegno circolare, fermo restando il limite imposto dalla legge n.44/2012 di 1.000 euro ai contatti riscossi direttamente allo sportello. Nel caso in cui la scelta della modalità di pagamento non venga effettuata insieme alla domanda di pensione, o qualora il pagamento sia già in corso, i dati per il pagamento potranno essere comunicati anche successivamente utilizzando i moduli forniti dagli enti previdenziali degli stati esteri, che dovranno riportare le coordinate bancarie o postali complete, il timbro e la firma di un responsabile dell?ufficio pagatore. La cadenza di pagamento della pensione estera può variare in base all?importo. Alcuni stati, infatti, adottano i pagamenti trimestrali, semestrali o annuali quando l?importo dell?assegno è esiguo.
La tassazione della pensione in Italia
Una volta percepita, la pensione estera dovrà essere dichiarata all?autorità competente assieme ai redditi percepiti in Italia (ad eccezione della pensione svizzera AVS, che subisce già una tassazione alla fonte). La pensione estera viene tassata in Italia secondo quanto stabilito dalla legge di Stabilità n. 208/2015. La legge stabilisce che non è dovuto il pagamento dell?IRPEF per i pensionati di età non inferiore a 75 anni che percepiscono redditi fino a 8.000 euro ed anche che coloro che hanno meno di 75 anni non sono tenuti a versare l?Irpef se il reddito complessivo non supera i 7.750 euro.
Consigli
- Conservate i moduli che lo stato estero vi invierà, potrete utilizzarli quando cambierete il numero di conto dove incassare la pensione