Come Impostare Una Fattura Per Lavori Di Traduzione
Introduzione
Se siamo proprietari di una attività, sicuramente ci sarà già capito di dovere emettere una fattura in che varia in base al servizio emesso. Su internet, comunque, potremo trovare molto facilmente tantissime guide che ci mostreranno come fare per emettere correttamente una fattura, indicandoci tutti i vari campi che dovremo compilare. In questo modo, sopratutto se abbiamo iniziato da poco a svolgere il nostro lavoro, potremo capire molto facilmente come compilare una fattura senza correre il rischio di commettere degli errori che possano causare problemi fiscali. Se non riusciamo a comprendere perfettamente tutti i passaggi, è sempre meglio rivolgerci al nostro commercialista di fiducia. Nei passi successivi, in particolare, vedremo come fare per riuscire ad impostare una fattura per lavori di traduzione.
Occorrente
- carta e penna
Ci sono sostanzialmente due aspetti principali da chiarire quando si decide di accettare un lavoro di traduzione. Il primo è quello di stabilire il prezzo a cartella e il secondo è definire cosa si intende per cartella. È bene sapere che esistono diversi formati per questa unità di misura, ma in linea di massima una cartella corrisponde a un testo da 1500 caratteri comprendendo anche gli spazi.
Il lavoro ovviamente dovrà essere pagato sulle cartelle da noi tradotte e non su quelle originali. Infatti potrebbero verificarsi delle belle differenze di lunghezza, come per esempio, traducendo dal tedesco, lingua piuttosto prolissa e con parole lunghe, o dall'inglese, molto più concisa.
Al momento di fatturare se siamo in possesso di partita IVA procederemo nel seguente modo: usiamo lo strumento conteggio parole di Word, o applicazioni simili per altri sistemi e prendiamo il valore "spazi inclusi". Poniamo ad esempio che il lavoro sia di 15678 battute, dovremo dividerle per 1500 e otterremo 10,452 che sono le nostre cartelle, questo valore va moltiplicato per il prezzo pattuito per cartella e otterremo il prezzo lordo finale a cui aggiungeremo il 4% del DL 295/96 e il 20% dell'IVA, al valore ottenuto va sottratto infine il 20% di ritenuta d'acconto ed ecco il netto che riceveremo.
Se non abbiamo partita IVA potremo fatturare fino ad un massimo di 5000 euro l'anno e non potremo lavorare per più di 30 giorni per uno stesso committente. Se non supereremo questi limiti il nostro lavoro rientrerà nella categoria delle prestazione occasionali. Una volta eseguito il lavoro faremo gli stessi calcoli spiegati sopra e cioè: numero di battute spazi inclusi / 1500 x prezzo per cartella. Il valore ottenuto è da considerarsi lordo da cui dovremo sottrarre il 20% della ritenuta d'acconto.