Introduzione
Se si possiede una propria impresa, sicuramente ci si dovrà giostrare tra noiosi aspetti burocratici e contabili. La contabilità serve a condurre l'attività della propria impresa, in quanto rispettando le norme in vigore, serve a registrare tutti i conti che l'impresa effettua nel corso della sua vita, in maniera efficiente e facile. Per poter effettuare una adeguata contabilità dell'azienda, spesso ci si affida ad esperti del settore (i contabili), che tramite uno specifico linguaggio riescono a segnare tutti i vari movimenti economici dell'azienda. Per chi ha già un' idea di come funzioni la partita doppia, ed in generale le scritture contabili può anche decidere di gestire in autonomia le finanze della propria impresa. La guida proposta chiarirà alcuni aspetti su come fatturare gli acconti ricevuti dai clienti.
Occorrente
- software contabile
- cifra incassata
- vendita
Cosa impone la legge
La legge stabilisce che per ciascuna operazione economica (compra-vendita, affitti...) debba essere emessa una fattura: per le cessioni di beni immobili (case, garage, appezzamenti di terra), il tutto avviene nel momento in cui le parti operano per la stipula del contratto; per le cessioni di beni mobili (oggetti trasportabili) si considerano effettuate al momento della consegna o spedizione degli stessi.
Fatturazione di un acconto
Ora, supponiamo di vendere un oggetto e, che il nostro cliente voglia pagare tramite un acconto. Come ci si deve comportare in questi casi? Non appena l'acconto è stato incassato, si dovrà emettere un documento idoneo a confermare ciò che è appena accaduto. Lo schema da utilizzare è facilmente visionabile sui più comuni software di contabilità, la voce da cercare è proprio "fattura d'acconto". Basta compilare le singoli voci in modo corretto ed il computer penserà al resto.
Esempio di un vendita di un bene con acconto
Se per esempio, in data 3 maggio 2010 vendiamo un bene a 10.000? (più IVA al 22%) per complessivi 2200 ? e ci accordiamo con il cliente per un pagamento anticipato di ¼ della somma dovuta (in totale il cliente ci pagherà in anticipo 3050?), dovremo fatturare l'anticipo e su tale importo calcolare l'IVA. Verrà, pertanto, emessa una fattura avente come data quella dell'incasso e, come ammontare, quello dell'anticipo e la relativa IVA.
Riassumendo i dati e i vari conti
Dovremo tener conto i seguenti fattori:
Incasso dell'anticipo in data 3 maggio 2010
Data di emissione della prima fattura 10 maggio 2010
Imponibile: 2.500 ?(cioè 10.0000?/4)
IVA: 550 ?(cioè 2.500? * 22%)
Totale fattura: 3050? (ovvero ?2500+ ?550).
Caso diverso di fattura dell'acconto
Quando invece emetteremo la fattura di saldo procederemo nel seguente modo:
Prezzo totale: 10000 euro
Acconto iniziale: 3050 euro (?2500+ ?550)
Imponibile: 7500 euro
IVA: 1650 euro (cioè ?7500x22%)
Totale fattura: 9150 (cioè ?7500+ ?1650).
Così facendo verrà emessa una fattura iniziale, di 3050? e una fattura secondaria di 9150 ?, per un totale di 12200 ?cioè, 10000? + IVA di 2200? .