Come fare domanda di sgravio cartella esattoriale Agenzia delle Entrate
Introduzione
Con la cartella esattoriale lo Stato, le pubbliche amministrazioni e gli enti locali come le Regioni e i Comuni riscuotono coattivamente i crediti maturati. Essendo titolari di detto credito, esercitano un'attività chiamata "iscrizione a ruolo". Tramite la quale certificano su un documento gli estremi del loro credito, quali l'entità e la causale. Rendendolo pertanto esecutivo e trasmettendolo all'agente della riscossione con delega a suo carico per il recupero delle somme. Per i crediti erariali l'incaricato alla riscossione è l'Agenzia Entrate Riscossione. Questa redige ed invia per la notifica al contribuente la cartella esattoriale, intimandogli il pagamento entro sessanta giorni dalla stessa notifica. Una volta decorsi inutilmente i termini di scadenza, essa procederà ad azioni coattive come il pignoramento. Se il contribuente ritiene che la cartella esattoriale sia errata, in tutto o in parte, può chiederne lo sgravio (o annullamento) direttamente all'ente creditore. Ecco come fare la domanda qualora detto ente sia l'Agenzia delle Entrate.
Occorrente
- Modulo sgravio
- Copia documento di identità
- Copia codice fiscale
- Copie documentazione comprovante gli errori
Individuare il tipo di errore
Prima di fare una domanda di sgravio della cartella esattoriale all'Agenzia delle Entrate occorre accertarsi se il tipo di tributo è prettamente erariale. Diversamente bisogna indirizzare la domanda agli enti che hanno reclamato il credito. Bisogna tuttavia avere anche la certezza che la cartella esattoriale contenga degli errori "formali", ossia relativi alla sua formazione e pertanto imputabili soltanto all'agente della riscossione. Come, per esempio, la notifica eseguita nei confronti di una persona diversa dall'effettivo debitore. Oppure mancante di indicazioni sostanziali come il nome del responsabile del procedimento o il criterio del conteggio degli interessi maturati. Invece, nel caso di errori "sostanziali" attinenti alla formazione del titolo esecutivo (il ruolo che ha generato la cartella) bisogna rivolgere la domanda di sgravio all'ente titolare del credito, in quanto responsabile dell'errore. Potrebbe trattarsi di un tributo non dovuto o già pagato, totalmente o magari parzialmente. Ma perfino di un debito prescritto o dovuto da un soggetto diverso.
Compilare la domanda di sgravio
Non appena accertati i requisiti per essere in grado di fare la domanda di sgravio di una cartella esattoriale all'Agenzia delle Entrate, si può procedere. Collegandosi al sito stesso dell?Agenzia delle Entrate, è possibile scaricare direttamente il modello. Dopo averlo compilato in tutte le sue parti (generalità, titolarità, indicazione del numero della cartella, della sua data di notifica e del suo importo), si richiede lo sgravio specificandone i legittimi motivi. Si firma la domanda allegando copia del documento di identità in corso di validità e copia del codice fiscale. Nonché copia dei documenti comprovanti gli errori contenuti nella cartella esattoriale. È da precisare che questo tipo di istanza non è sospensiva dei termini per presentare un ricorso presso la Commissione tributaria Provinciale.
Inoltrare l'istanza di sgravio
Si tratta del cosiddetto "ricorso in autotutela" che si attua inviando la domanda di sgravio della cartella esattoriale all'Agenzia delle Entrate. Detto invio può avvenire tramite raccomandata A.R. O tramite posta elettronica certificata (P.E.C.) che possiede la stessa valenza di una raccomandata con ricevuta di ritorno. Chiaramente completando la domanda di tutta la documentazione necessaria in allegato. È di fondamentale importanza dettagliare bene i motivi per i quali si ritiene che la cartella esattoriale sia errata o infondata, di modo da agevolare un benevolo accoglimento della richiesta. Dopo l?invio della domanda di sgravio di una cartella esattoriale all?Agenzia delle Entrate occorre attendere la risposta che si riceverà entro 60 giorni dalla presentazione dell?istanza. Ma, in prossimità di questa scadenza, è bene effettuare un ricorso per evitare problemi in caso di respingimento della domanda o di mancata risposta. Difatti, come accennato sopra, l?istanza di sgravio non sospende i termini di un ricorso alla Commissione tributaria o al Tribunale competente.
Presentare la domanda di sgravio presso gli uffici dell'Agenzia delle Entrate
In alternativa è possibile presentare la domanda di sgravio di una cartella esattoriale direttamente agli sportelli dell'Agenzia delle Entrate che ha emanato il provvedimento di iscrizione a ruolo. Una volta scaricato il modello, lo stesso si compilerà in ogni sua parte. Quindi occorrerà inserire tutti i dati richiesti, così come specificato prima, nonché la richiesta di sgravio. Occorre intanto individuare esattamente i giorni e gli orari di apertura dell?ufficio che si occupa di sgravi. E poi recarsi presso di esso muniti di domanda e di tutte le copie della documentazione necessaria in allegato. Dopo la presentazione, l?ufficio rilascerà una ricevuta protocollata della domanda presentata. Ma potrebbe perfino procedere allo sgravio seduta stante, avendone chiaramente rilevato gli errori. In tal caso rilascerà uno sgravio protocollato vero e proprio.
Comunicare una P.E.C. all'Agenzia delle Entrate
E? possibile comunicare una P.E.C. Per la notifica degli atti all?Agenzia delle Entrate attraverso un?apposita applicazione web sul sito dei servizi telematici della stessa Agenzia. Pertanto, senza il bisogno di scaricare alcun software, si può compilare e trasmettere direttamente il modello di comunicazione semplicemente on line. Previa registrazione ai suddetti servizi telematici che consentirà all?utente di accedere al servizio, in modo da ridurre i tempi di consegna. Non rimane che attendere la consegna ed anche la loro risposta, per conoscere l'accoglimento o meno della domanda. Tenendo tuttavia ben presente il ricorso da effettuare se non si riceve riscontro entro i sessanta giorni previsti.
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Consigli
- Eseguire alla perfezione una domanda nei confronti delle Agenzia delle Entrate, è semplice e veloce.
- I sessanta giorni di tempo entro i quali si può richiedere uno sgravio sono da conteggiare, secondo il calendario, dal giorno esatto in cui si riceve la notifica comprendendo i festivi.