In caso di gravidanza, la donna ha diritto, oltre all'astensione obbligatoria dal lavoro (prima, durante e dopo il parto) a permessi retribuiti per effettuare i controlli diagnostici prenatali; in tali permessi viene incluso anche il tempo necessario a raggiungere l'ambulatorio o il medico, e il tempo necessario a tornare in azienda. In questi casi, comunque, il tempo di percorrenza del tragitto deve essere "ragionevolmente giustificabile", e il percorso prescelto: quello più breve; il mezzo privato, in alternativa a quello pubblico, va utilizzato esclusivamente se le condizioni della donna lo richiedono.
I permessi per i controlli prenatali sono disciplinati:
a) dall?art. 7, del D. Lgs. N. 645/1996; b) dall'art. 15, legge n. 53/2000; c) dalla circolare INPDAP, n. 24/2000; d) dall'art. 14, D. Lgs. N. 151/2001;
e) dalla circolare INPS, n. 139/2002.