Come esercitare il diritto di ripensamento
Introduzione
Il diritto di ripensamento, definito anche diritto di recesso, permette ad una delle due parti di sciogliere il contratto, pur non godendo del consenso della controparte e senza dover subire delle penali, ma facendo fronte a tutte le obbligazioni che ne conseguono dalla rescissione. Questa particolare tipologia di diritto viene utilizzata per tutelare il consumatore che acquista dei beni o dei servizi a distanza - questo vuol dire che nel caso in cui avvenisse un acquisto all'interno di un esercizio commerciale, tale diritto non potrebbe essere esercitato. Per comprendere meglio la funzione del diritto di ripensamento (e la maniera con il quale esercitarlo), basta ricercare sul web delle semplici guide che siano in grado di fornire tutte le informazioni necessarie. Nei passi successivi di questa guida si avrà modo di comprendere meglio come esercitare correttamente il diritto di ripensamento.
Quando può essere espresso il diritto di recesso.
Il diritto di ripensamento può essere espresso entro 10 giorni dalla data dell'acquisto, esclusivamente per le vendite o la stipula di contratti per servizi effettuati all'esterno dei locali commerciali o a distanza. Esempi a cui non è applicabile il diritto di recesso sono: vendite nei negozi, vendite tra professionisti e aziende che sono in possesso si partita IVA, alcuni tipi di vendite a distanza e i contratti che prevedono l'affitto di locali a scopi "turistici". Per avere la sicurezza che la tipologia di contratto preveda la clausola in questione sarebbe più agevole consultare questa guida.
Modalità con le quali è possibile esprimere il diritto di ripensamento.
Una volta assodato dal contratto che è possibile esprimere il recesso, è necessario scrivere una lettera con la quale esercitare il diritto di ripensamento. Il modello precompilato situato qui di seguito permette un minor dispendio di energie nel caso in cui lo si dovesse redigere ex novo. Una volta compilato il modulo, prestando la massima cura nel riempire tutti gli spazi, sarà possibile inviarlo tramite raccomandata con ricevuta di ritorno all'indirizzo del venditore. Nel caso in cui il recesso fosse di un bene materiale è doveroso riconsegnarlo a proprie spese. Il venditore a questo punto avrà trenta giorni per restituire la somma spettante, passati i quali sarà possibile procedere per vie legali.
Termini entro i quali è possibile esprimere in contratto di recesso.
Se si acquistasse un bene utilizzando un contratto che presenta chiare irregolarità, il termine entro cui esprimere il recesso si estenderebbe fino a 60 giorni. Sono da considerarsi irregolarità: le clausole che parlano del diritto di recesso scritte con caratteri di più piccole dimensioni, il riferimento non chiaro alle leggi e l'omissione degli estremi della legge in questione (deve essere scritto chiaramente "ai sensi dell'art.64 D. Lgs. 206/05"). Per concludere è utile ricordare di leggere sempre e attentamente i contratti che si firmano o le condizioni di vendita dei beni che si ha intenzione di acquistare. Per essere consapevoli dei propri diritti, nel qual caso lo si ritenesse opportuno sarebbe consono chiedere delucidazioni ad un esperto legale.