Come diventare un paleontologo
Introduzione
Quando si parla della professione di paleontologo, ci si riferisce ad uno scienziato che si interessa della vita passata, attraverso l'osservazione e lo studio dei reperti fossili. Con queste tipologie di analisi, tramite gli appositi strumenti, un paleontologo è in grado di stabilire epoche, resti e tracce di vita umana, vegetale ed animale. La paleontologia, tuttavia, non va confusa con l'archeologia. Quest'ultima, invece, si occupa dell'uomo dal punto di vista storico, ossia a partire dai giorni nostri fino a 10.000 anni addietro. Sembrerebbero due dottrine assimilabili, mentre si tratta proprio di due diverse specializzazioni. In particolare, in questa guida troverete dei consigli utili per chi desidera diventare un bravo ed esperto paleontologo. Ecco come procedere.
Occorrente
- Laurea in geologia o in scienze naturali
- Master in paleontologia
- Tirocinio presso enti pubblici e/o privati
Il titolo di studio
Per diventare un provetto paleontologo, è necessario compiere degli studi avanzati nel settore specifico della paleontologia. Considerando pure che nel mondo non sono poi tantissime le università mirate al conseguimento del titolo specifico di paleontologo. In genere, i soggetti che meglio si trovano ad affrontare tale specializzazione sono i laureati in geologia, oppure in scienze naturali. Tramite gli studi eseguiti e le nozioni apprese in queste tipologie di studi universitari, ci si può formare un ottimo bagaglio culturale di base. Sfruttando questo ottimo punto di partenza, si può affrontare meglio lo studio della paleontologia, una materia sicuramente molto più impegnativa. Una volta conseguita la laurea, occorre un'ulteriore specializzazione: un master in paleontologia. Attraverso questo tipo di percorso si potranno approfondire gli studi sui fossili, acquisendo le necessarie conoscenze sulle tecniche applicate per la loro ricerca.
Il tirocinio
Una laurea ed un master, tuttavia, non garantiscono un immediato inserimento nel settore della paleontologia. Infatti, subito dopo aver conseguito questi titoli, è di grande utilità frequentare un tirocinio professionale presso enti pubblici e/o privati. Tenendo comunque presente, purtroppo, che questo tipo di figura specializzata avrà più possibilità di inserimento lavorativo all'estero, piuttosto che nel nostro territorio nazionale. Il consiglio che un esperto del settore può dare ad un giovane aspirante paleontologo è quello di non desistere mai. Si deve iniziare l'attività professionale facendo esperienza direttamente sul campo. Ad esempio, visitando siti e zone ricche di fossili per studiarli e conoscere a fondo le loro origini.
Le conoscenze
Un bravo paleontologo deve inoltre apprendere molto bene le basi di determinate scienze, come la fisica, la chimica e la matematica. Si rivelerà pure molto utile una buona conoscenza di qualche lingua straniera, in particolare dell'inglese. Senza dimenticare il vantaggio fornito dall'apprendimento dell'informatica che, in fase di studio, servirà per comparare schemi, grafici ed immagini di reperti fossili. Ovviamente, come per ogni attività che si intende svolgere, anche per la paleontologia bisogna provare una grande passione. Sarà una bellissima esperienza visionare dal vivo i reperti fossili. Anche di quelli già catalogati presso i musei specifici o storici, oppure all'interno della stessa facoltà universitaria. Acquisita la necessaria competenza, un bravo paleontologo potrà fornire una corretta interpretazione dei vari e vasti processi geologici. A partire dal momento in cui il fossile esaminato era una comune forma vivente, fino a quando è venuto alla luce nei ritrovamenti scientifici.
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Consigli
- Un paleontologo può lavorare in qualità di libero professionista, studiando i fossili nei vari siti diffusi nel mondo.