Come diventare tutor di un Corso di laurea infermieristica
Introduzione
La figura del tutor infermieristico è forse la più importante tra quelle che girano attorno al corso di laurea e alla professione dell'infermiere. Chi frequenta all'università un corso del genere saprà sicuramente di cosa stiamo parlando, per tutti gli altri risulterà invece un concetto nuovo ma ciò non toglie che debbano saperne di più. Un corso di laurea in scienze infermieristiche è infatti un tirocinio tecnico-pratico che insegna una vera e propria professione e a tramutare in pratica i concetti che si studiano sui libri. In riferimento a ciò, ecco una guida su come diventare tutor di un corso di laurea infermieristica.
Occorrente
- Diploma di Scuola Media Superiore
- Diploma di Infermiere Professionale (vecchio ordinamento)
- Laurea in Infermieristica (nuovo ordinamento)
- Master o titoli affini conseguiti
- Pubblicazioni annuali di articoli o libri di indirizzo sanitario
- Buone capacità pratiche e comunicative
Compilare un apposito modulo
La segreteria universitaria per prima cosa inviterà l'aspirante tutor a compilare un apposito modulo che deve essere riconsegnato via mail o direttamente alla stessa segreteria. Si deve a quel punto attendere il bando di concorso all'incirca ogni 2 anni, e quando si presenta l'occasione è importante evidenziare le qualifiche ottenute e l'esperienza acquisita magari come supplente. Avere degli attestati pedagogici conseguiti grazie a dei corsi che davano crediti ECM è senza dubbio un plus che può facilitare la scalata nella graduatoria finale.
Preparare un Curriculum Vitae
Naturalmente per diventare tutor infermieristico occorre una laurea in scienze infermieristiche e aver prestato servizio in ospedale. L'esperienza in una professione del genere è infatti il requisito cardine, più si hanno delle conoscenze e maggiore è la possibilità di divenire insegnanti di Facoltà. Chi infatti presta servizio attivo da qualche anno e vuole cambiare strada diventando insegnante e non più infermiere, può presentare un Curriculum Vitae dettagliato in formato europeo alla segreteria dell'università prescelta. Occorre allegare anche una lettera di presentazione, una rilasciata dalla varie strutture ospedaliere in cui si è lavorato e tutti gli attestati e accreditamenti ECM che si sono conseguiti durante la professione. Anche la presentazione di questi attestati rappresenta indubbiamente un enorme vantaggio per chi intende scalare posizioni nella graduatoria, ed avere quindi più chance di essere scelto per un primo test selettivo.
Frequentare tirocini e corsi
Mentre si attende l'uscita del bando di concorso non è bene cullarsi sugli allori, ma mettersi seriamente al lavoro. Tirocini e corsi di aggiornamento possono essere frequentati nel lasso di tempo che passa tra la presentazione della domanda e l'uscita del bando di concorso. È infatti utilissimo trascorrere questo tempo studiando e impegnandosi in modo da poter contare su un Curriculum sempre più pieno di credenziali. I tirocini migliori si possono fare presso le facoltà di medicina universitaria (policlinici), oppure in studi privati regolarmente certificati che alla fine rilascino un attestato di benevolenza utilissimo per accumulare crediti in proiezione futura. A margine va sottolineato che come per la maggior parte delle iscrizioni agli enti universitari, è necessario far fronte a delle spese che possono variare da istituto ad istituto e che spesso sono abbastanza esose.
Consigli
- Aggiornati continuamente
- Sviluppa le tue capacità di comunicazione