Come diventare ricercatore universitario
Introduzione
Se sei uno studente universitario tra i più bravi del tuo corso e ti piace in modo particolare lo studio e la ricerca, la carriera universitaria potrebbe essere una buona opzione per il futuro. Nell'università italiana, infatti, è prevista una figura, ossia quella del ricercatore, che ti consente di approfondire determinate materie ed allo stesso tempo permette di approcciarti all'insegnamento, collaborando alle attività formative dell'ateneo. Questo, tra l'altro, potrebbe essere il primo passo verso la carriera accademica, dal momento che con l'ultima riforma universitaria, che ha comportato un aumento esponenziale dei corsi di laurea, il lavoro di un ricercatore è equiparato a quello di un titolare di cattedra. In buona sostanza, le uniche differenze sono legislative e retributive. Questa semplice ed esauriente guida vuole fornire alcune importanti indicazioni per intraprendere questa strada, in modo tale da diventare un ricercatore. Vediamo, dunque, come si diventa ricercatori universitari.
Occorrente
- laurea specialistica
La selezione
Essendo un ruolo importante all'interno di ciascun ateneo, si accede alla figura professionale di ricercatore attraverso ad un concorso pubblico, che viene istituito dall'università stessa. Non ci sono, inoltre, delle limitazioni temporali. Non a caso ciascuna università, a seconda delle sue necessità, può aprire una selezione in ogni momento. Pertanto, il primo passo per chi ha l'intenzione di intraprendere questo nuovo percorso è quello di mantenere sempre d'occhio i siti internet istituzionali delle facoltà che ci interessano in modo particolare, nonché la Gazzetta Ufficiale oppure il servizio "Informagiovani". È buona regola, in ogni caso, sottolineare che si può partecipare alle selezioni in qualunque facoltà, non esclusivamente in quella dove è stato conseguito il titolo di studio.
L'importanza del curriculum
La selezione si compone di due aspetti che andiamo ora a citare. Uno di questi è il curriculum del candidato, che rappresenta un fattore da tenere in considerazione, mentre l'altro criterio di scelta è dato dalle prove selettive. Per quanto concerne il curriculum del candidato, nonostante l'unico requisito di ammissione sia la laurea specialistica o equipollenti titoli riconosciuti in altri Paesi, vengono tenuti molto in considerazione, anche a livello di punteggio, i dottorati di ricerca, soprattutto quelli conseguiti all'esterno, oppure varie esperienze di ricerca effettuate fuori dall'ambito nazionale ma certificate, e le pubblicazioni scientifiche (ossia gli articoli su riveste specializzate nel settore da noi prescelto). Si può ricevere, inoltre, un punteggio più elevato se si ha prestato servizio presso gli enti pubblici, oppure altri atenei o ulteriori strutture statali di ricerca. Sicuramente l'optimum è rappresentato dall'aver perseguito l'obiettivo di una candidatura per il dottorato di ricerca fin dal primo giorno di università, perché questo consente lo svolgimento di tutte le attività rilevanti per la costruzione di un curriculum di rilievo rispetto a questo obiettivo. Ma questo non accade in gran parte dei casi, quindi non fatevi fuorviare dall'idea che se avete maturato poco dopo la laurea questa intenzione, siate in ritardo. La selezione è apertissima anche per voi.
Le prove selettive
Le prove selettive, invece, si articolano in due scritti e un' orale. Il primo scritto è determinato da un tema su un argomento riguardante il percorso formativo, mentre il secondo è un'esercitazione, che è strettamente connessa alla materia in questione. La prova orale, invece, rappresenta una sorta di colloquio che verte generalmente sull'attività scientifica che è stata svolta dal candidato fino a quel momento. A questo proposito, buona norma è affrontare con molta dedizione, al pari dell'attenzione rivolta alle altre prove, la revisione delle proprie attività scientifiche pregresse, senza ritenere che si abbia sempre e comunque la padronanza di ciò che si è eseguito. Nel momento del confronto con la commissione esaminatrice, infatti, bisogna essere in grado di affrontare con estrema disinvoltura e convinzione le argomentazioni che riguardano l'esperienza precedente, che diventa qui parte determinante del biglietto da visita per il futuro e per la decisione della commissione. Non lasciatevi, inoltre, scoraggiare dal confronto con i vostri concorrenti che a prima vista vi sembrano più disinvolti, ognuno di voi ha alle spalle una preziosa esperienza, certamente ci saranno delle differenze, ma proprio perché esiste una commissione giudicante non sono oggettivamente superiori o inferiori a priori. Se la guida ti ha convinto ad intraprendere questa strada, non ti rimane altro da fare che aspettare il prossimo bando, compilare la domanda, allegare tutta quanta la documentazione necessaria, generalmente il Curriculum Vitae, per poi consegnare il tutto a mano oppure con una raccomandata.