Come diventare insegnante di sostegno
Introduzione
Il Ministero della Pubblica Istruzione ha previsto l?affiancamento alla figura classica del docente, da parte dell?insegnante di sostegno, qualora siano presenti studenti con difficoltà nell?apprendimento. Tali figure professionali sono previste in tutti gli istituti scolastici e prevedono tipologie di lavoro che vanno dalle assunzioni a tempo determinato o indeterminato, fino ai contratti di breve durata e alle supplenze. Gli orari di lavoro flessibili e la garanzia di un buon salario spingono molte persone a ricercare proprio questo posto di lavoro, come dimostrano le tante domande trasmesse al Ministero della Pubblica Istruzione. Ma, per diventare insegnante di sostegno sono previste delle apposite procedure, che vedremo insieme, nel dettaglio, attraverso questa guida.
Occorrente
- Laurea magistrale in Scienze della Formazione e dell'Educazione;
- Abilitazione TFA;
Ottenere l'abilitazione
La prima procedura da seguire per diventare insegnante di sostegno consiste innanzitutto nel conseguire una laurea in Scienze della Formazione ed acquisendo in tal modo, delle competenze nelle scienze pedagogiche e nei settori comunicativo e relazionale. La laurea non è richiesta per coloro che hanno conseguito il diploma magistrale entro l?anno scolastico 2001/2002. Successivamente, per ottenere l'abilitazione all'insegnamento sarà necessario iscriversi al Tirocinio Formativo Attivo (TFA). L?iscrizione, però, è subordinata al superamento di tre prove di accesso, composte da un test preliminare, una prova scritta e una orale.
Partecipare ad un concorso pubblico
Vista la carenza di insegnanti di sostegno, alcuni Dirigenti Scolastici sono stati costretti, soprattutto negli ultimi tempi, ad assegnare le cattedre anche a soggetti privi dell?abilitazione, ma che erano inseriti in una graduatoria. L?inserimento in queste graduatorie, però, non può essere fatto in qualunque momento dell?anno, ma può avvenire solo con le modalità ed entro le scadenze previste dal Ministero della Pubblica Istruzione. Gli avvisi pubblici vengono pubblicati proprio sulla pagina ufficiale del MIUR, nella sezione relativa al reclutamento del personale docente, e di solito hanno cadenza triennale.
Presentare la domanda
Il procedimento che permette di presentare la propria domanda si compone di due parti distinte: la prima parte riguarda la domanda cartacea, in cui è richiesta la compilazione e l?autocertificazione dei titoli posseduti e dei periodi di servizio già maturati; la seconda parte riguarda, invece, la trasmissione telematica, compilabile attraverso il Servizio Istanze OnLine del MIUR. Per poter accedere a questo servizio ed effettuare la scelta delle sedi dove inviare la domanda, dovremo necessariamente registrarci ed essere in possesso di credenziali di accesso personali. Attraverso la trasmissione della domanda si richiede di essere inserito in graduatoria, per incarichi a tempo determinato, indeterminato, e brevi supplenze.
Inviare la messa a disposizione
Un?ultima procedura per diventare insegnante di sostegno consiste nella messa a disposizione. Vista la carenza di insegnanti di sostegno nelle scuole italiane, la messa a disposizione può essere è uno strumento molto utile, visto che può essere utilizzata per candidarsi al fine di ricoprire un posto vacante, anche da chi non è incluso in graduatoria. La candidatura, che non è soggetta a scadenze o graduatorie, può essere inoltrata per una supplenza in una determinata scuola, attraverso lo strumento della raccomandata, della pec o della consegna a mano. E il Dirigente Scolastico sarà l?unico soggetto preposto a decidere sulla candidatura. Per questo motivo la messa a disposizione è uno strumento molto utilizzato da coloro che sperano di ottenere brevi supplenze, anche al fine di accumulare esperienza e punteggio, utile per successivi concorsi.
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Consigli
- Per diventare insegnante di sostegno è fondamentale possedere una buona dose di pazienza e di empatia, una buona capacità di relazionarsi con gli alunni;
- Mostrare fermezza nei confronti di quegli studenti che non rispettano le regole del vivere comune;