Come diventare avvocato a 40 anni
Introduzione
L'avvocato è un libero professionista che svolge attività di rappresentanza legale e di consulenza. Per poter praticare questa professione è necessario seguire un percorso di studi a livello universitario abbastanza complicato che si conclude con gli esami di stato, essenziali per poter iscriversi all'albo professionale e poter praticare la professione. Non esiste un limite di età per poter diventare avvocati e se per qualche motivo abbiamo dovuto interrompere gli studi da giovani ma non abbiamo mai abbandonato il sogno di intraprendere questa interessante carriera, allora questa è proprio la guida che fa al caso nostro. Nei passi successivi, infatti, vedremo come fare per riuscire a diventare degli avvocati all'età di 40 anni.
Occorrente
- Diploma di scuola superiore
- Laurea in legge
Possedere un diploma
Per iniziare a studiare legge, la facoltà che si deve seguire per diventare avvocato, è necessario avere un titolo di studio di scuola superiore. L'importante è che il percorso di diploma sia quinquennale, per poter accedere all'università. Il voto di diploma non è vincolante, ma se è elevato, in base all'anno, è possibile sfruttarlo per evitare i dover pagare le tasse senza sconti. Il percorso di studi non è vincolante, ma visto che la materia è particolare, un percorso come un liceo è il più adatto per non dover aggiungere approfondimenti e proseguire così con meno fatica.
Seguire i corsi universitari
Sfortunatamente l'iter di studio appare lungo e difficile ma se c'è la predisposizione si supera ogni cosa. Dopo aver conseguito il diploma normalmente molti ragazzi scelgono gli studi universitari. Anche se, avendo 40 anni, è passato molto tempo dagli esami di maturità, bisogna iscriversi all'università alla facoltà di giurisprudenza. Il corso dura 4 anni ed il piano di studio prevede molte materie di cui una metà molto complicate come il Diritto Privato, il Diritto Pubblico o Diritto Costituzionale, il Diritto Commerciale, il Diritto Civile, il Diritto Penale, il Diritto Processuale Civile e il Diritto Processuale Penale. Ovviamente è molto importante avere una buona memoria per poter superare brillantemente queste materie. Ci sono poi altri esami che variano in base al piano di studio e all'ateneo che offre il titolo.
Fare il praticantato
Alla fine del percorso di studi bisogna scrivere una tesi e discuterla all'esame di laurea. A questo punto abbiamo quasi tutti gli strumenti per diventare avvocato, ma purtroppo non è possibile accedere direttamente alla professione. Una volta conseguito il titolo, bisogna specializzarsi facendo praticantato presso uno studio legale per poter poi affrontare il mondo del lavoro ed aprire uno studio, oppure associarsi con altri avvocati. Non è semplice trovare i clienti appena entrati nella professione. Il periodo di praticantato serve anche per questo, perché oltre alle procedure, si inizia a conoscere i nostri possibili clienti e spesso gli studi lasciano che i nuovi avvocati si creino il loro giro a partire magari dai casi più noiosi e meno redditizi. Magari potrebbero solo rivelarsi una perdita di tempo per un professionista di fama, che punta sempre a quelli che sono più promettenti dal punto di vista professionale, ma soprattutto delle entrate.
Diventare professionisti
Alla fine del periodo di praticantato, per accedere effettivamente alla professione, è necessario sostenere l'esame di stato, che in sostanza occorre per dimostrare che puoi esercitare la professione in modo serio e competente. Di solito l'esame è alla portata di chi è riuscito ad arrivare in fondo alla lunga trafila di studi e praticantato, quindi non c'è da preoccuparsi più di tanto. Superato l'esame saremo pronti per esercitare la professione, da soli o meglio, in uno studio associato in cui potremo anche approfittare a volte dell'esperienza dei nostri colleghi e delle loro consulenze, per affrontare i casi più ostici.
Consigli
- Durante il vostro percorso di studi iniziate a capire se sarete civilisti o penalisti