Come diventare archeologo subacqueo
Introduzione
Il mare ha sempre trasmesso emozioni contrastanti, dalla gioia di coloro che ne osservano i meravigliosi fondali e le sfumature dei colori, alla tristezza per le tragedie avvenute in mare aperto. Chi vive il mare è pienamente consapevole del fatto che se avrà le conoscenze giuste e adeguate e farà le cose con attenzione e sicurezza, potrà vedere ed imparare tanto, sia riguardo agli esseri viventi, come le piante e gli animali dalle molteplici forme e colori, sia relativamente ai relitti. Questi ultimi possono essere forieri di storie e nozioni dell'ambiente sottomarino. Per approfondire tali materie è nata l'archeologia subacquea, che è una branca dell'archeologia e che si divide in diversi rami come quella navale, sottomarina o lagunare. In questa breve guida vedremo quali sono i passi da seguire per diventare un archeologo subacqueo.
Occorrente
- Perseveranza ed acquaticità.
Le origini
Come è stato detto prima, la materia principe, ovvero l'archeologia subacquea, nasce come branca di quella ordinaria. Ci sono differenti specialità legate allo spazio in cui si va ad agire: fluviale, navale, lagunare o sottomarino. Le origini sono di circa mezzo secolo fa, periodo in cui cominciò a riscuotere i primi successi, ma è solo negli ultimi anni che sta vivendo dei momenti importanti per la sua evoluzione. Infatti, grazie al progresso della tecnica, oggi, gli archeologi sono in grado di arrivare in zone che fino ad un secolo fa erano inimmaginabili, facendo, così, scoperte sensazionali, come per esempio il ritrovamento dei bronzi di Riace, che furono ritrovati grazie ad un'immersione a 200 metri dalla costa calabrese.
Storia e passione
Necessario è l'amore per la storia e l'acqua, due elementi indissolubili, visto che saranno il campo in cui si andrà ad agire. Bisogna, inoltre, conoscere fasi, metodi, materiali, attrezzature e soprattutto le normative per svolgere al meglio il proprio lavoro senza correre in inutili rischi. Infatti, non si rischia solo in prima persona, con la proprio vita, dato che le immersioni spesso si fanno in luoghi angusti, ma si potrebbero danneggiare colleghi e materiali propri o giacenti sui fondali, quindi il nostro campo di indagine.
Requisiti
I requisiti sono legati alle proprie inclinazioni caratteriali e personali e agli studi intrapresi. Oltre a determinazione e forte tempra, che sono delle qualità necessarie per approcciarsi al mare, bisogna anche conseguire una laurea triennale in Beni Culturali o in Lettere. Successivamente deve essere intrapresa la laurea magistrale in Archeologia o Conservazione dei Beni Culturali. Questa è l'istruzione idonea poiché non esiste un piano di studi che preveda una laurea specifica in Archeologia subacquea. Dopo aver ottenuto la laurea magistrale si possono frequentare dei master di primo o di secondo livello per ottenere una formazione sulla materia specifica. Ci sono alcuni atenei che nei loro corsi includono esami di Archeologia Marittima e il consiglio è quello di sostenerli o nel caso in cui non siano previsti nel proprio piano di studi, di aggiungerli come esami integrativi.
Teoria e pratica
All'istruzione teorica deve essere affiancata soprattutto la formazione pratica. Per svolgere in prima linea la professione di archeologo subacqueo si devono possedere obbligatoriamente i brevetti di immersione. Essi sono di vario tipo e offrono delle abilitazioni diverse. Si possono acquisire in maniera privata presso scuole o associazioni riconosciute. Ogni brevetto è riferito ad immersioni di varia profondità e all'uso di attrezzature diverse. Laurea, brevetti di immersione ed esperienza sul campo con dei veterani del mestiere formeranno quel pacchetto di capacità che forgerà il futuro archeologo subacqueo.