Come disdire il contratto d'affitto
Introduzione
In questa guida, passo dopo passo, darò tutte le indicazioni utili su come disdire il contratto d'affitto. Al momento di stipulare il contratto di locazione, il proprietario e l'inquilino stabiliscono di comune accordo la durata di quest'ultimo, la quale dovrà essere assolutamente rispettata da ambedue le parti. In ogni caso, durante questo periodo possono insorgere delle cause che possono indurre una delle parti a disdire questo tipo di contratto prima della scadenza, ad esempio quando l'inquilino ha la necessità di cambiare il proprio domicilio, oppure se il proprietario deve effettuare dei lavori all'interno dell'unità immobiliare o venderla. Disdire questo contratto non è complicato, ma bisogna seguire una determinata procedura come stabilito dalle normative vigenti.
Occorrente
- Lettera di disdetta
La disdetta da parte dell'inquilino
Come stabilito dalla legge, soltanto l'inquilino ha la facoltà di recedere in qualunque momento dal contratto d'affitto. Tale possibilità viene definita recesso legale del conduttore. Il recesso può essere richiesto in merito a locazioni di tipo abitativo, locazioni di tipo commerciale ed inoltre tutte le locazioni regolate da natura transitoria. Il recesso dovrà essere chiesto dal conduttore sei mesi dalla data in cui lo stesso intende lasciare l'immobile, anche nel caso di contratti di natura transitoria. Il conduttore dovrà dunque inviare la richiesta di recesso per iscritto tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Detta richiesta dovrà riportare i dati anagrafici del conduttore, la richiesta di soluzione anticipata, la motivazione della richiesta medesima ed infine le tempistiche di rilascio dell'immobile. L'inquilino sarà quindi tenuto a corrispondere i canoni di locazione sino all'effettivo rilascio dell'immobile e a tale scopo non potrà essere utilizzata la cauzione versata, la quale verrà restituita soltanto al momento della risoluzione del contratto. Quando l'affitto riguarda immobili ad uso commerciale, va detto che questi hanno una durata di 6+6 (9+9 per gli hotel), e che la lettera di disdetta deve essere inviata con 12 mesi di anticipo (18 per gli hotel), anche se non è obbligatoria la motivazione. Esistono, infine, contratti di locazione di natura transitoria, la cui durata non può mai superare i 18 mesi, che richiedono tempi, per la disdetta anticipata, di soli 3 mesi.
La tassa di recesso
Va detto che per recedere dal contratto di affitto anticipatamente, si dovrà anche pagare una tassa di recesso direttamente all'Agenzia delle Entrate e quest'ultima è pari a 67 euro, che dovranno essere ripartiti tra conduttore e locatore, anche se è sempre opportuno fare riferimento a ciò che stabilisce il contratto all'atto della sua sottoscrizione. È possibile pagare questo tipo di tassa attraverso l'apposito bollettino postale e nella causale si dovrà indicare la voce "tassa di recesso dalla locazione".
La disdetta da parte del proprietario
Per ciò che riguarda la disdetta da parte del proprietario, c'è da fare riferimento alla legge 431 del 98, la quale stabilisce che il proprietario deve comunque aspettare la prima scadenza del contratto di locazione. Ad esempio, nel caso del contratto 4 + 4, i primi quattro anni. Solo allora potrà inviare con un preavviso di sei mesi dalla scadenza una raccomandata con ricevuta di ritorno. Il proprietario è tenuto a restituire la cauzione, mentre l'affitto andrà pagato fino all'ultimo mese in cui si rimane nell'immobile. Nel caso in cui l'inquilino rimanga nell'immobile senza pagare l'affitto, la caparra verrà automaticamente scontata dal canone dovuto al proprietario. La disdetta anticipata è comunque possibile in determinati casi, come quando ad esempio l'immobile deve essere destinato ad uso privato per se stesso, il figlio o il coniuge, quando l'immobile deve essere venduto a terzi, quando deve essere ristrutturato, infine se il conduttore non utilizza l'immobile senza giustificato motivo.