Come detrarre la ritenuta d'acconto
Introduzione
Quando parliamo di ritenuta d'acconto, intendiamo generalmente una trattenuta che viene sottratta da una somma di denaro che viene pagata, o da un bonifico che viene percepito da banche, clienti oppure da un datore di lavoro. La detrazione della ritenuta d'acconto, siccome può essere di diverse tipologie, può avvenire attraverso particolari criteri e nel rispetto delle regole e dei tempi stabiliti dalla legge. In questa guida pertanto verrà spiegato, in pochi e semplici passaggi, come fare per detrarre una ritenuta d'acconto.
Occorrente
- Certificazioni relative
- Modello unico
I modelli da presentare
Per prima cosa è necessario sapere che vi sono tantissimi tipi di ritenuta d'acconto, come ad esempio la ritenuta d'acconto sul reddito di un libero professionista, quella sul reddito di capitale oppure quella sul reddito di un lavoratore dipendente. Per poter detrarre una ritenuta d'acconto bisogna innanzitutto procurarsi il modello Unico o il Modello Unificato Compensativo.
La certificazione
I soggetti interessati dalla detrazione della ritenuta d'acconto avranno l'obbligo di rilasciare, entro il 15 marzo dell'anno successivo fino al periodo in cui le somme sono state erogate, una specifica certificazione attestante l'ammontare complessivo (ovvero il totale) delle prestazioni operate. In questo caso, è opportuno fare una doverosa precisazione: nel caso in cui dovessero verificarsi dei mancati versamenti della ritenuta d'acconto sui compensi da parte del sostituto d'imposta, quest'ultimo sarà a tutti gli effetti impossibilitato ad effettuare la detrazione dell'importo presente nella dichiarazione dei redditi.
L'importo detraibile
Nel caso in cui tutto l'iter venga effettuato nel pieno rispetto delle regole e nei tempi prestabiliti dalla legge, sarà possibile inoltrare la richiesta del recupero della ritenuta d'acconto attraverso la presentazione del modello unico. In caso di esito positivo, la ritenuta d'acconto verrà detratta, qualora si possiedano dei beni immobili (case o affini), dalla dichiarazione dei redditi. L'importo che andrà in detrazione corrisponderà esattamente al 20% dell'ammontare del reddito dichiarato attraverso l'apposita certificazione avvenuta. Per facilitare questa operazione, esistono degli appositi calcolatori online; a tal proposito, seguendo questo link https://www.ritenuta.it/ sarà possibile calcolare in maniera facile, rapida ed efficace l'importo della ritenuta d'acconto, sia partendo dall'importo netto che partendo dall'importo lordo.
L'importanza della documentazione
È fondamentale inoltre ricordarsi di conservare sempre la certificazione dalla quale è stata calcolata la detrazione della ritenuta d'acconto. In alternativa, fanno fede anche le ricevute o le fatture che attestino l'avvenuto pagamento, un estratto conto, oppure la lettera di trasmissione dell'assegno relativo al compenso che attesti l'avvenuto scomputo. In questo modo, sarà possibile dimostrare di aver subito le relative ritenute d'acconto e si potrà così evitare un'eventuale doppia imposizione. Nel caso in cui il soggetto che esegue la ritenuta non dovesse rilasciare la dichiarazione relativa, infatti, il contribuente che ha subito la ritenuta d'imposta non è assolutamente obbligato ad effettuare il versamento una seconda volta.