Come determinare le rimanenze finali da inserire all'interno dello Stato Patrimoniale
Introduzione
Quando si parla di rimanenze di magazzino sostanzialmente si intendono quei prodotti comperati da un'azienda che devono essere venduti oppure che servono all'attività dell'azienda. Le rimanenze di magazzino sono costituite dalle materie prime, dalle materie sussidiarie e dalle materie di consumo. La variazione delle rimanenze finali deve essere inserita nello Stato Patrimoniale, che insieme al Conto Economico rappresenta il più importante documento contabile e vi permetterà di ricevere convenienza fiscale. Per valutare queste rimanenze dovrete effettuare delle precise stime su di essa.
Di seguito, come determinare le rimanenze fiscali da inserire all'interno dello Stato Patrimoniale.
Occorrente
- informazioni su costo d'acquisto
- informazioni su costo di produzione
Il criterio di valutazione secondo Codice Civile
Il criterio di valutazione delle rimanenze finali di magazzino, viene definito dal Codice Civile. Esso prevede l'iscrizione al costo d'acquisto per prodotti finiti, semi-lavorati ed in corso di lavorazione. Il valore economico di ogni prodotto sarà desumibile dall'andamento di mercato e dovrà escludere eventuali costi di trasporto, provvigioni o imballaggi. Sarà valutato in bilancio al minore fra il costo d'acquisto ed il valore di realizzazione.
La valutazione secondo i principi contabili
Potrete risalire al valore di mercato secondo i principi contabili che possono essere di due tipi : FIFO e LIDO. Il primo è il metodo del primo entrato primo uscito. In poche parole il primo prodotto che uscirà dal magazzino sarà il prodotto più remoto, facendo rimanere in magazzino solo le nuove produzioni. In questo caso, il valore dei beni è pari alla media (registrata durante tutto l'esercizio dell'attività) del costo d'acquisto sommato al costo di produzione. I prodotti non vengono considerati come singoli, ma per la stima, verrà considerato l'insieme.Il secondo, è il metodo del primo uscito ultimo entrato che permette di vendere gli ultimi prodotti entrati in magazzino e, di conseguenza, lasciare come rimanenze i prodotti più remoti. Per valutare il valore della merce, dovrete usare lo stesso principio del FIFO, ma dovrete applicarlo su ogni singolo prodotto.
La valutazione secondo il Tiur
Per il Tiur, le giacenze di magazzino devono essere valutate una ad una al costo specifico, se per particolari tipologie di prodotto non sarà possibile, sarà possibile raggrupparle in classi omogenee.Il valore di una rimanenza verrà calcolata dividendo il costo complessivo di un singolo bene ,prodotto o acquistato, per la loro quantità. In questo modo otterrete il valore economico del prodotto. Dovrete istituire un valore minimo a ciascun prodotto e ricordate che, usando questo metodo, la stima non potrà mai essere inferiore ad una valutazione ottenuta con il principio LIFO.
Le scritture contabili
Arrivati a questo punto, dopo aver effettuato l'inventario della rimanenza delle merci e valutato attentamente i prodotti secondo uno dei principi precedentemente illustrati, non vi resta che procedere con le scritture contabili di assestamento o di rettifica, utili per rimandare eventuali costi che si sono manifestati sottoforma finanziaria ma, non di competenza economica della vostra attività.
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Consigli
- scegliete il metodo in base al tipo e quantità di merce