Come determinare il valore teorico del diritto di opzione
Introduzione
Il diritto di opzione è riconosciuto agli azionisti e agli obbligazionisti che possiedono obbligazioni convertibili in azioni, ed è costituito da una cedola negoziabile, che rappresenta la facoltà di sottoscrivere nuovi titoli, in sede di aumento di Capitale Sociale (CS) oppure d'emissione di un nuovo prestito obbligazionario e proporzionalmente a quanto già detenuto in base ad un rapporto di emissione prestabilito (articoli 2441 e seguenti del codice civile, i quali prevedono anche differenti trattamenti, secondo se essi riguardano titoli quotati o non quotati). Nella seguente semplice e rapida guida che vi andrò ad enunciare immediatamente nei passaggi successivi, vi spiegherò molto brevemente, ma comunque dettagliatamente, come determinare il valore teorico del diritto di opzione.
Occorrente
- Società "A"
- Aumento del Capitale Sociale (CS)
Gli aumenti gratuiti del Capitale Sociale (CS) dell'entità partecipata non determinano nessun onere e non cambiano la percentuale di partecipazione, per cui non sarà assolutamente necessario procedere ad alcuna variazione nel valore della partecipazione stessa. Siccome le azioni gratuite (ovvero aventi un prezzo pari a "0,00?") devono essere sommate in numero a quelle già in essere, però, il costo unitario medio diminuisce proporzionalmente.
Quando si verificano aumenti a pagamento del Capitale Sociale (CS) della partecipata, il diritto di opzione pagato va rilevato nella contabilità e nel bilancio di esercizio al costo di acquisto. Inoltre, i diritti di opzione costituiscono una porzione del valore delle azioni e, dunque, dopo la delibera di incremento, l'importo dei titoli azionari dev'essere suddiviso tra il valore dell'azione al netto del diritto di opzione e l'entità di quest'ultimo.
Secondo i principi contabili nazionali, la separazione del valore dell'investimento per darne una parte ai diritti di opzione dev'essere eseguita proporzionalmente ai valori di mercato delle azioni e dei diritti di opzione alla data in cui essi vengono ricevuti (suddivisione extracontabile). Supponiamo che la società "A" effettua a pagamento un aumento di Capitale Sociale (CS) che passa da "400.000,00?" a "500.000,00?", tramite l'emissione di 10.000 nuove azioni del valore nominale di "10,00?" ciascuna: se la quotazione dei titoli è uguale a "90,00?", il rapporto d'offerta sarà pari a "10.000 / 40.000 = 1 / 4 = 0,25", dove le "40.000" rappresentano i titoli azionari già esistenti.
Per un soggetto che sia già azionista della società "A", il valore teorico delle azioni dopo l'aumento di Capitale Sociale (CS) è pari a "[(90,00? * 4) + (10,00? * 1)] / (4 + 1) = (360,00? + 10,00?) / 5 = 370,00? / 5 = 74,00?" e, dunque, il valore teorico del diritto di opzione ammonterà a "90,00? - 74,00? = 16,00?". Questo vuol dire che, se il diritto d'opzione ha un valore superiore a "16,00?", sarà più conveniente acquisire le azioni sul mercato piuttosto che sottoscrivere quelle di nuova emissione (e viceversa).