Come coordinare un asilo nido

Di: Edith L.
Tramite: O2O 12/07/2018
Difficoltà:media
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Introduzione

Occuparsi di bambini a scuola è un'operazione decisamente impegnativa e delicata. Essa richiede un'adeguata competenza e preparazione e il possesso dei necessari e fondamentali requisiti per muoversi con sicurezza in questo ruolo professionale. In questa guida avremo modo di concentrarci sul primo livello di educazione scolastica, cioè l'asilo nido, e sulla sua gestione. Questo tipo di struttura è aperta ad accogliere bambini e bambine a partire dai 6 mesi fino a 3 anni di età. Essa offre ai suoi piccoli ospiti un servizio educativo di primaria importanza, soprattutto in termini di accudimento sia fisico che psicologico. Coordinare e gestire un asilo nido richiede capacità e risorse sia materiali che in termini di progetto pedagogico. Questo primo ingresso nel mondo educativo è un impatto di notevole importanza per i piccoli. Qui hanno modo di interagire con adulti diversi dai genitori e di socializzare con altri bambini, più o meno coetanei. Nulla, quindi, può essere lasciato al caso per rendere ottimale il servizio offerto ai piccoli e ai loro genitori. Nei primissimi anni di vita esperienze positive con adulti e coetanei garantiranno un ottimo imprinting per lo sviluppo successivo. Ecco allora come coordinare un asilo nido e chi può accedere a questo tipo di percorso professionale.

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Il coordinatore dell'asilo nido: progettazione e coordinamento con gli educatori

Coordinare un asilo nido è un tipo di professione per cui non ci si può assolutamente improvvisare. Richiede preparazione, competenza e capacità di gestione di piccoli utenti, dei loro genitori e del personale che opera all'interno della stessa struttura educativa. Il ruolo di questa figura professionale consiste soprattutto nel controllo della qualità educativa del servizio offerto attraverso la verifica della validità dei programmi e della loro adeguatezza in rapporto alla fascia evolutiva a cui si rivolgono. Il coordinatore deve pertanto vigilare sul team di educatori affinché tutto si svolga in modo ottimale. Ricevere informazioni dirette da chi si occupa quotidianamente dei bambini è un aspetto chiave del bilancio generale di una struttura educativa. Insieme al gruppo di lavoro, quindi, stabilisce un progetto che traccia l'andamento generale da seguire nel corso dell'intero anno scolastico. Insieme a questo, stabilisce un calendario di incontri per riuscire a monitorare la situazione in itinere e confrontarsi con gli operatori che hanno un rapporto diretto con i bambini. Il raccordo con chi si occupa direttamente dei piccoli è di fondamentale importanza per rendere il servizio idoneo e ottimale per lo scopo educativo e di socializzazione.

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Il coordinatore dell'asilo nido: rapporto con i genitori e con il personale

Coordinare un asilo nido significa anche interfacciarsi con i genitori dei piccoli ospiti della struttura educativa. Questo compito non è da sottovalutare e può richiedere competenze relazionali utili per rapportarsi a persone di ogni livello sociale e culturale. Offrire informazioni e confronto ai genitori è un passaggio essenziale per garantire anche il benessere dei loro figli e la serenità degli operatori. Avere a che fare con genitori ansiosi o arrabbiati per eventuali carenze da parte della struttura è uno dei momenti più critici con cui il coordinatore di un asilo nido può essere chiamato a confrontarsi nel corso della sua carriera. La figura professionale che si occupa di questo si interessa anche di gestire il personale e tutto quello che concerne il servizio mensa offerto dalla struttura ai suoi utenti. Deve pertanto accertarsi della qualità degli alimenti che vengono somministrati ai bambini. Anche i servizi igienici devono essere correttamente garantiti. Infine, in assenza di deleghe esterne, sarà compito del coordinatore interessarsi anche delll'aspetto didattico e amministrativo della struttura educativa.

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Il coordinatore dell'asilo nido: requisiti necessari

Per poter accedere a questo impiego lavorativo occorre essere in possesso di particolari titolidi studio. Nello specifico, è necessario aver conseguito una laurea in psicologia o in scienze della formazione. In alcune regioni è prevista la possibilità di diventare coordinatori essendo in possesso della laurea in lettere purché siano stati superati alcuni specifici esami in ambito psicologico e pedagogico.Talvolta può essere richiesta anche un'adeguata esperienza nell'ambito delle strutture educative e caratteristiche personali che rendano in grado di occuparsi di un ruolo complesso e di raccordo tra vari tipi di utenti e professionisti. Non bisogna infatti sottovalutare l'importanza della figura di raccordo che il coordinatore rappresenta per il benessere educativo e psicologico degli utenti e la serenità dei loro genitori e degli educatori.

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Consigli

Non dimenticare mai:
  • Occorre conseguire la laurea in psicologia o scienze dell'educazione
Alcuni link che potrebbero esserti utili:

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