Come Contabilizzare Le Fatture Da Emettere
Introduzione
Com'è ben noto, in materia fiscale, ci sono tantissime variabili da valutare per poter gestire al meglio entrate, uscite e le relative dichiarazione dei debiti di un determinato esercizio. Parte integrante di questo meccanismo vede coinvolte le fatture da emettere e le loro corrispondenti contabilizzazioni. Partiamo da un presupposto, ossia che, i fatti aziendali, coinvolti nei movimenti e nei procedimenti fiscali, vengono contabilizzati al momento della ricezione o dell'emissione del relativo documento contabile giustificativo (ossia fatture, note di accredito o di addebito). Di norma, al momento della consegna o della spedizione di merce ad un cliente, si procede all'emissione della fattura (detta in questo caso fattura immediata). Può però accadere che, al termine dell'esercizio, la merce sia stata consegnata o spedita al cliente, ma che non sia ancora avvenuta la contabilizzazione della vendita. Quest'ultima è, infatti, strettamente legata al momento esatto in cui la fattura viene emessa, che può essere anche successiva alla consegna o alla spedizione della merce stessa (in questo caso si parla di fattura di tipo differito). Quindi, uno dei problemi che emerge a fine esercizio è come contabilizzare le fatture da emettere relative ai beni e ai servizi già consegnati o prestati, insomma ai movimenti precedenti. Vediamo di fare un po' di chiarezza su questo tipo di dichiarazione, scoprendo in modo semplice e pratico come avviene questa quantificazione con questa guida su come contabilizzare le fatture da emettere.
Occorrente
- fatture
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Calcolare il ricavo
Partiamo dal valutare un caso particolare in cui non sia stata ancora emessa la fattura. In questa situazione, la nascita del ricavo, deve comunque esser rilevata in quanto la merce, essendo già pervenuta al cliente, non può essere considerata una rimanenza finale di magazzino. La scrittura da redigere (scrittura d'integrazione) si compone delle seguenti voci: fatture da emettere (in dare) merci c/vendite (in avere) e iva a debito (in avere). Nel bilancio, la nota relativa alle "fatture da emettere" dev'essere posta tra i crediti dell'attivo circolante dello stato patrimoniale; la voce "merci c/vendite" rappresenta un ricavo, da inserire nel valore della produzione del conto economico. Sotto la voce di "iva a debito" ci si riferisce al debito maturato nei confronti dello stato che deve essere inserito tra i debiti del passivo dello stato patrimoniale.
Registrare la vendita
In caso di fatture, deve essere registrato nel libro delle fatture di vendita e reddito nel caso dei lavoratori autonomi.
Le società che sono obbligate a mantenere una contabilità più rigorosa seguendo le regole del Piano di Contabilità Generale devono creare la rispettiva registrazione contabile. Deve contenere una ripartizione dei seguenti elementi della fattura: la base imponibile, che è, per così dire, l'importo prima delle imposte. L'aliquota fiscale, che è l'importo dell'IVA e / o della ritenuta fiscale sul reddito delle persone fisiche che viene aggiunta alla base imponibile. Per fare un semplice esempio: se effettuiamo una vendita il cui importo prima delle imposte (la base imponibile) è di 1000 euro ed è tassato al 21%, la registrazione contabile deve mostrare separatamente:
Base imponibile: 1000 euro.IVA: 210 euro. Viene quindi creata una prima registrazione contabile con la data di emissione della fattura e si afferma:
Debito: 1210 euro Cliente (430). Credito: 1000 euro di reddito (7). Credito: 219 IVA addebitata (477).I numeri tra parentesi corrispondono al numero di conto secondo il PGC.
Al momento del ritiro della fattura, è necessario effettuare una nuova registrazione con la data in cui è stata ritirata: debito: 1210 euro (conto 572 se lo riceviamo per banca; 570 se lo facciamo per cassa). Credito: 1210 euro Cliente (430). Si distingue invece dalla rilevazione delle merci, quella relativa alle prestazioni di servizi. In questo caso, l'iva a debito deve essere rilevata solo al momento della fatturazione o, se anteriore, al momento dell'effettivo incasso del relativo corrispettivo. Pertanto, la rilevazione di una fattura concernente una prestazione di servizi è la seguente: fatture da emettere a consulenze presso terzi.
Rilevare il credito
A questo punto, al momento dell'emissione della fattura, occorrerà quindi rilevare il credito nei confronti del cliente e passare alla cancellazione del conto alla voce "fatture da emettere". Non andrà, invece, rilevato il ricavo di vendita, dal momento che il suddetto ricavo ha già partecipato, fiscalmente, al risultato economico dell'esercizio precedente. La scrittura che, in questo caso, dovrà essere rilevata è la seguente: crediti v/clienti a fatture da emettere. Per quanto concerne, invece, la rilevazione dell'iva relativa alle prestazioni di servizi, questa va rilevata nel momento in cui si emette la fattura riguardante la prestazione eseguita durante l'esercizio e le sue operazioni.
Registrare la fattura
Quando si tratta della fattura di un fornitore, il lavoratore autonomo deve solo registrarla nel libro spese. Dovrebbe esserci quanto segue: la data della spesa, il nome o la ragione sociale del fornitore, la base imponibile della spesa, l'aliquota IVA e / o ritenuta alla fonte, la descrizione o il concetto. Le aziende che devono seguire il PGE devono elaborare qualcosa in più sull'operazione precedente. Per continuare con il nostro esempio di 1210 euro (con IVA del 21% inclusa).
Innanzitutto, devi registrare la spesa con la data in cui l'hai ricevuta: credito di 1210 euro, fornitore di 400 euro e debito di 1000 euro di Spesa. È necessario effettuare un'altra registrazione con la data del pagamento: debito: 1210 Provider, credito: 1210 euro (572 se è con bonifico bancario; 570 se è in contanti).
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Consigli
- Le società che sono obbligate a mantenere una contabilità più rigorosa seguendo le regole del Piano di Contabilità Generale devono creare la rispettiva registrazione contabile.